
Firenze, 27 settembre 2023 - Camere da sei metri quadrati, “delle vere e proprie celle”, talvolta “addirittura senza finestre”. Oppure, in centro, “ripostigli adibiti a camere”. È davvero una galleria degli orrori quella raccontata dagli studenti dell’Udu che, da stamani, hanno piantato alcune tende davanti alla biblioteca del Polo di Novoli.
La protesta contro il caro-affitti, dunque, torna anche nel capoluogo toscano, dove la ricerca di una stanza per gli universitari è diventata una sfida quasi impossibile, “tra prezzi folli, proposte scandalose ed eccessivi controlli da parte dei proprietari”. “Il diritto all’alloggio è diritto allo studio. Fuorisede senzasede”, si legge nello striscione srotolato dai ragazzi, che hanno portato pure una poltrona per accendere ancora di più i riflettori sulle enormi difficoltà che deve affrontare un ragazzo che studia a Firenze ma risiede altrove.
Non mancano i casi limiti, come quello di “una famiglia di Cosenza che ogni settimana viene per quattro giorni a Firenze per accompagnare il figlio, in attesa che gli venga assegnato un posto alloggio in una residenza universitaria”. Purtroppo, però, i posti letto nelle case dello studente, insufficienti di per sé, scontano l’ulteriore disagio derivante dai lavori in corso in varie strutture, tra cui Ater, Calamandrei e Caponnetto. Allo stato attuale 653 posti letto del Dsu Toscana non sono utilizzabili. Pertanto, i posti effettivamente assegnati ammontano a 1259.
“Duecento ragazzi attendono ancora il posto alloggio che avrebbero dovuto ottenere un anno fa - accusa Riccardo Pisoni, rappresentante studentesco in Senato accademico -. C’è addirittura chi lo scorso anno ha fatto il pendolare da Perugia o chi è ospite di parenti, che però vivono quasi al confine con la Liguria”. Pur di studiare a Firenze, si cercano stanze addirittura ad Empoli. “Per una singola si chiedono oltre 500 euro - dice Emanuel Oian, sempre di Udu -. Le doppie praticamente non si trovano più in tutta la città. Non solo i posti alloggio scarseggiano. Adesso mancano anche le offerte da parte dei privati”. Soprattutto per i ragazzi è ancora più difficile trovare casa. Gli annunci infatti sono perlopiù rivolti a studentesse. Meglio se non fumatrici. “Ma un ragazzo non ha diritto di fare l’università a Firenze?”, si sfoga sui social la mamma di un maschio. Ancora, “alcuni proprietari preferiscono non accettare le matricole, dato che ancora non hanno preso confidenza con tutto ciò che significa vivere da soli”. Emanuel si dice fortunato: “Io nell’estate post lockdown ho trovato una singola a 350 euro, tutto compreso. Non l’ho più lasciata. Ora verrebbe 150 euro in più”.
Francesco Putignano, 21 anni, è iscritto a Scienze politiche e viene dalla Puglia. “Per me la ricerca di una stanza è stata un’esperienza traumatica - racconta -. Sono stato in una camera a 450 euro al mese. I padroni di casa avevano sempre da ridire sulla pulizia. A volte non riuscivo a studiare per colpa delle loro continue intrusioni. Ho notato anche una certa diffidenza verso noi ragazzi del sud. Un esempio? Una signora ha storto il naso quando ha saputo che il babbo di un mio amico fa l’operaio”. Irene Bruno, 22 anni, arriva invece dalla provincia di Venezia. Ed è al terzo anno di Scienze politiche. “Sono risultata idonea al posto alloggio nel giugno del 2022 ma l’ho ottenuto solo otto mesi dopo. La graduatoria scorre molto, molto lentamente - racconta -. Sono stata in una doppia, con forti limitazioni alla mia privacy, a 225 euro al mese. Per stare qui io lavoro. Ma i proprietari volevano sempre vedere anche le buste paga dei miei”. Persiste poi la “piaga degli affitti a nero”, denunciano gli studenti di Udu. “Capita che gli universitari non rivedano più i tre mesi di caparra pagati anticipatamente oppure che vengano buttati fuori dall’oggi al domani”. “Io non mi sono goduto l’estate della Maturità perchè l’ho impiegata a cercare casa - dice Alberto Mini, 23 anni, iscritto a Lingue -. Ho visto appartamenti con un unico bagno dati a quattro studenti. Io alla fine sono stato fortunato perchè ho trovato sistemazione a Rifredi. Pago 340 euro al mese. Siamo in quattro ma i servizi igienici sono doppi”.
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