Gabriele
Canè
Ma il 24enne che si è arrampicato sulla statua di Dante, il 25enne che ha imbrattato con il pennarello Ponte Vecchio, o il 26enne che voleva entrare in un locale chiuso e ha aggredito i poliziotti, tanto ragazzi non sono.
Alla loro età c’è chi mantiene le famiglie, lavora dalla mattina alla sera, e non ha tempo e voglia di fare sciocchezze di questo tipo. Che tanto sciocchezze poi non sono, perché prendere a bastonate la gente come hanno fatto i "vendicatori" delle Caldine, non è un carnevalata: è un reato.
E bene fanno i carabinieri a spiegare a questi "esuberanti" come sia facile sporcare una fedina penale. Ma forse, se hanno violato la legge, bisognerebbe incominciare a sporcargliela; come dare una insufficienza a chi non ha studiato senza che arrivi un genitore a piagnucolare; come prendere per il bavero chi lascia un mare di bottiglie nelle piazze e multarlo sul posto; come permettere a una ambulanza di passare, senza aspettare che la movida gli apra cortesemente un varco. Allora, è vero che in questa società mancano i riferimenti culturali, che l’alcool scorre a fiumi, che è giusta la ricerca del dialogo come progetta l’assessore Funaro.
Ma se il Comune di Firenze e la Prefettura non regolano e controllano in qualche modo il flusso dei turisti e delle transumanze notturne, se le famiglie non smettono di essere luogo di non educazione al rispetto, beh, avremo sempre più aggressività e "mani unte". Anche sul pianerottolo, e non solo sulle pareti degli Uffizi.