
Primarie e candidati L’altolà di Ceccarelli "L’ultima parola tocca al Pd fiorentino"
di Ilaria Ulivelli
"Una cosa è certa: sul candidato sindaco di Firenze sarà il Pd fiorentino a decidere". Andrea Ceccarelli, la guida dem del partitone a Firenze vuol mettere i puntini dove devono stare. Non ci potrà essere alcuna decisione calata dall’alto, quale che sia. I giochi si faranno secondo le regole, ma in casa. E palla al centro.
Perché mette le mani avanti? Teme che qualcuno voglia metterci il cappello?
"No, voglio solamente essere molto chiaro fin da subito. Perché non ci siano fraintendimenti. Sul candidato ci confronteremo con le segreterie metropolitana, regionale e nazionale. Come è giusto che sia. Ma poi saremo noi a decidere".
Altrimenti vi arrabbiate?
"Altrimenti non esiste. Perché ci metteremmo di traverso. E non mi pare il caso".
Quindi la domanda di rito: le primarie si faranno?
"E’ presto per dirlo, il momento delle decisioni sarà più o meno in autunno, alla fine di un percorso già tracciato".
Ma in favore delle primarie è arrivato un appello di un pezzo di partito e anche di singoli protagonisti del Pd: a loro che cosa risponde?
"Quell’appello di gruppo parla anche di condivisione di un percorso comune sui programmi e sui contenuti, come ha detto anche il segretario regionale Fossi. Io sono d’accordo lo condivido".
Qual è il percorso?
"Ci sono tre fasi. La prima: i programmi. Poi l’individuazione di eventuali compagni di viaggio, ovvero le alleanze. Immaginiamo che anche loro vorranno dare il loro contributo. Nella terza, e ultima fase, prevediamo l’individuazione del candidato".
E qui ci risiamo. Con le primarie?
"Il nostro obiettivo deve comunque rimanere quello di battere le destre. In questo momento tutte le strade sono aperte".
Tutte tutte?
"Le primarie non sono né un problema né un dogma. Decideremo da soli o insieme alla coalizione quale procedura scegliere".
Ma perché serpeggia il tema che non si vogliano fare le primarie...
"Il nostro è un partito complesso. C’è chi non vuole fare le primarie, chi vuol farne due: di partito e di coalizione. Chi le vuol fare solo di coalizione e chi solo del Pd".
Il totonomi però impazza...
"Siamo in una fase prematura rispetto a tutto ciò. Mi sembra che la discussione sui nomi appassioni solo gli addetti ai lavori.
Veramente alla gente i nomi interessano...
"Credo che sia più importante spiegare che tipo di programma e che idea di città proponiamo. Faremo approfondimenti sui contenuti il più possibile aperti. Ai cittadini, ai movimenti, alle forze sociali: raccoglieremo i contributi di tutti".
Sulle alleanze sa bene che il Pd dovrà scegliere: o i Cinque Stelle o Renzi che è agguerritissimo e ha buone carte in mano...
"Siamo molto laici e parleremo con tutti, verificheremo le adesioni alla nostra proposta. Il panorama politico rende abbastanza difficile stare tutti insieme appassionatamente. Anche se a me piacerebbe, non decido da solo. Ho ben presente la difficoltà, ma non ci esime dal dovere di provarci".
Sono maturi i tempi per un sindaco donna.
"Non si può dire il contrario. Ma ripeto che il percorso è quello che ho detto".
Si riparla del terzo mandato.
"Noi diamo un giudizio più che positivo sull’amministrazione Nardella. Ha dato molto sui piani di cambiamento e innovazione in un momento difficile. Però non so se arriverà in fondo la legge sul terzo mandato. Né se Nardella sia veramente interessato. Questo, nel caso, sarà lui a doverlo dire".