Donna "prigioniera" di cinque pastori maremmani, è polemica: "Quei cani non attaccano"

Dopo la denuncia di una signora che è stata accerchiata da cinque cani mentre stava passeggiando, una lettrice scrive: "Non c'è stato alcun attacco, lo scopo di quegli animali è solo intimorire"

Pastore maremmano (Foto di repertorio)

Pastore maremmano (Foto di repertorio)

San Godenzo (Firenze), 14 agosto 2022 - Dopo la denuncia di una donna rimasta "prigioniera" di cinque pastori maremmani, scoppia online e sui social la polemica. Tanti difendono la signora fiorentina che durante una passeggiata nella campagna di Castagno d'Andrea è stata "aggredita e accerchiata - dichiara la donna che ha deciso di mantenere l'anonimato - da cinque pastori maremmani di grossa taglia". Chi difende la sua posizione - la donna ha fatto una segnalazione alla polizia municipale e il pastore proprietario dei cani sarà probabilmente multato per la mancata sorveglianza su gregge e cani - dichiara che "da quella strada è ormai praticamente impossibile passare". C'è però anche chi difende i cinque pastori maremmani, sostenendo - come ha fatto una lettrice che ha inviato una lettera alla redazione de La Nazione - che "quei cani non attaccano, il loro scopo è intimorire". 

Nella lettera inviata alla redazione, G.M. ci tiene a precisare: intanto - scrive la signora - "i cani in questione non sono maremmani, ma pastori abruzzesi o al massimo maremmano-abruzzesi". Ma soprattutto "non attaccano la gente a caso". 

In effetti, la signora "prigioniera" dei cinque pastori maremmani - lo ha detto lei stessa a La Nazione - non è stata attaccata e nemmeno sfiorata dai cani in questione. E proprio per questo la vicenda si concluderà probabilmente con una sanzione amministrativa al pastore. Tuttavia, se fosse stata attaccata, il finale di questa storia sarebbe stato anche completamente diverso. 

Ciò nonostante, la donna che ha scritto una lettera a La Nazione tiene lo stesso a precisare ancora: " I cani sono a guardia delle greggi ed attuano esattamente il comportamento descritto: si avvicinano, si fanno grossi e minacciosi, il loro scopo è intimorire, non attaccare. In questo caso non c'è stato nessun attacco ma un comportamento che definirei corretto da parte dei cani, cioè coerente con la loro genetica, di intimidazione. Basterebbe che chi si avventura in alta o media montagna si informasse delle regole minime, tra cui si annovera il fatto di non passare vicino o nei pressi di un gregge custodito da cani". 

"Almeno un escursionista su due si è visto abbaiare contro dai cani da guardiania durante qualche escursione, è normale, siamo a casa loro e sia i cani pastori che i pastori umani fanno il loro lavoro, mentre noi turisti siamo ospiti. Concludo dicendo - scrive G.M. alla redazione de La Nazione - che un cane da guardiania selezionato per il lavoro non attacca nessuno, non è quello lo scopo, lo scopo è intimidire gli estranei". 

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