Post nazifascisti e antisemiti sui social. Via alle perquisizioni

Tre indagati per istigazione a delinquere per motivi religiosi. La Digos a caccia di computer, smartphone e dischi rigidi. .

Post nazifascisti e antisemiti sui social. Via alle perquisizioni

Il periodo delle violazioni, complessivamente, andrebbe dal 7 ottobre 2023 a giugno di quest’anno

Una serie di post antisemiti e di istigazione alla violenza nei confronti di cittadini ebrei. Ma anche messaggi di propaganda pro Hamas e inneggianti al nazifascismo. Sono le accuse che, a vario titolo, hanno portato la procura di Firenze a far scattare la perquisizione nei confronti di tre persone, due residenti a Firenze e uno in provincia di Pistoia, indagati per propaganda e istigazione a delinquere per motivi di discriminazione etnica e religiosa.

Nel mirino dell’indagine, coordinata dal sostituto procuratore Beatrice Giunti, ci sono i post social, sopratutto quelli di Facebook, pubblicati in un periodo che complessivamente va dal 7 ottobre 2023, data in cui i terroristi di Hamas colpirono circa 1200 israeliani, uccidendo oltre 300 partecipanti al Festival Supernova in Israele, fino almeno a giugno di quest’anno. Le perquisizioni messe a segno da Digos e Polizia Postale sono scattate quattro giorni fa nella abitazioni e si sono concentrate su pc, chiavette usb, portatili, smartphone e anche sui mezzi come il motorino di uno degli indagati.

Tra le persone colpite dalla perquisizione c’è anche un simpatizzante della Federazione toscana del Partito dei Carc, movimento politico extraparlamentare marxista-leninista fondato nel 1992 da Giuseppe Maj. Alcuni dei post, secondo l’ipotesi della procura, fanno riferimento in particolare a linguaggio antisemita e contenevano anche messaggi di istagazione alla violenza verso politici italiani ed europei, medici e giornalisti. A rendere nota l’attività di indagine è stata proprio la stessa Federazione toscana del Partito dei Carc esprimendo "solidarietà a tutti coloro che sostengono le ragioni della resistenza del popolo palestinese e che vengono colpiti dalla repressione".