REDAZIONE FIRENZE

Plures, la nuova Multiutility. Bilancio ok, ricavi per 2 miliardi

Via libera al consuntivo dall’assemblea dei soci. Numeri positivi anche per margine e profitti

Vincenzo Irace, Antonio Romano, Lorenz. o Perra e Giuseppe Meduri presentano il nuovo marchio

Vincenzo Irace, Antonio Romano, Lorenz. o Perra e Giuseppe Meduri presentano il nuovo marchio

di Francesco Ingardia

Nome nuovo, bilancio consolidato approvato e piano industriale in arrivo. Luglio è il mese dell’accelerata definitiva per la Multiutility della Toscana nata nel gennaio ’23 dalla fusione per incorporazione di Alia Servizi Ambientali, Publiservizi, Consiag e Acqua Toscana. L’input dell’assemblea dei soci dell’ottobre ’24 fu chiaro: rebranding per un posizionamento più efficace sul mercato, superamento della quotazione a Piazza Affari come strumento principe per finanziare investimenti milionari e aggregazione dei servizi essenziali di energia, rifiuti e acqua nel nome di "tariffe più basse e utili più alti", sfruttando la leva di "partecipazioni strategiche" di player come Publiacqua (al 58%), Toscana Energia (31%) ed Estra (40%) controllata per mezzo di un patto di sindacato con Coingas.

Il prossimo 7 luglio sarà il giorno della presentazione nuovo piano industriale col timbro dell’ad Alberto Irace. Mentre ieri, con un voto quasi unanime dall’assemblea degli azionisti della società, è stata varata la nuova denominazione: a partire dal 1 gennaio 2026 il gruppo industriale con Alia capofila si chiamerà Plures, "il plurale di più". Un nome, spiega il presidente Lorenzo Perra, "che raccoglie tante aziende, tante esperienze, tanti territori. È un nome che mette al centro l’utente: la ‘u’ è un inglesismo comunemente usato per lo you. Attorno a questa ‘u’ faremo ruotare il nome, il logo, la nostra azione. Il nome accompagnerà gli altri brand, gli altri loghi, gli altri nomi del gruppo". Si apre perciò una fase di transizione, valutata in "anni", in cui Plures accompagnerà Alia, Estra, Publiacqua: "L’idea - aggiunge Perra - è di mantenere la presenza degli altri marchi, come avviene in altre zone della Toscana".

Anche il bilancio di esercizio al 31 dicembre 2024 era all’ordine del giorno, oltre alle modifiche statutarie per il nuovo nome, dell’assemblea dei soci (in seconda convocazione). Con l’84% dei sì è stato licenziato un consolidato con ricavi da 2 miliardi di euro (+87,1% rispetto al 2023), un margine operativo lordo (EBITDA) di 351,3 milioni - più del doppio dei 137,4 del ’23 -, un utile netto consolidato vicinissimo ai 70 milioni e investimenti operativi che passano dai 162,2 milioni dell’esercizio precedente a 342,3 (di cui 126 solo nel ramo dell’idrico)

Cresce l’esposizione bancaria con un indebitamento finanziario netto che raggiunge gli 836,9 milioni (2,04x il coefficiente tra debito netto/Mol pro forma). E, almeno fino al 10 luglio, i dividendi, pari a 34,3 milioni, rimangono "proposti", bloccati poiché - spiegano in Plures - la loro distribuzione è subordinata alla conclusione delle attività istruttorie ancora in corso da parte dell’Ato Toscana Centro. In ogni caso, "Il bilancio 2024 conferma la solidità del nostro modello e la capacità del Gruppo di coniugare rigore nella gestione e visione industriale di lungo periodo", rivendica Perra. Seguito dall’ad Irace: "L’incremento degli investimenti, la crescita del margine operativo e l’aumento dell’utile netto sono il frutto di una gestione orientata al valore, che non rinuncia alla responsabilità sociale e ambientale. Continueremo su questa strada, con l’obiettivo di costruire una piattaforma solida e moderna capace di generare benefici concreti per le comunità servite".