
Il 64enne è stato trovato senza vita dai parenti. Tutto lascia pensare a un gesto volontario. Per gli inquirenti si tratta di un passaggio tecnico per eseguire esami medico-legali sul corpo. .
La procura di Firenze ha aperto un fascicolo per omicidio colposo a carico di ignoti per la morte di Celeste Pin, 64 anni, l’ex difensore della Fiorentina trovato privo di vita martedì nella sua abitazione sulle colline di Firenze. Secondo una prima ricostruzione l’ex calciatore si sarebbe tolto la vita. L’apertura del fascicolo si legherebbe alla necessità di fare una serie di accertamenti. "Le attività investigative sono attualmente in corso al fine di accertare le circostanze dell’accaduto", spiega in una nota il procuratore aggiunto facente funzioni Giancarlo Dominijanni.
Stando a quanto emerge da ambienti investigativi, tutti gli indizi al momento lasciano pensare a un gesto volontario. Non sono stati trovati biglietti, e la casa non presentava segni di effrazioni. La pm titolare dell’inchiesta, Silvia Zannini, ha deciso comunque che vuole vederci chiaro sulle cause del decesso. La salma è stata trasportata a Medicina legale di Careggi e nelle prossime ore sarà eseguita l’autopsia o un esame esterno. Non si esclude anche che nei prossimi giorni possa essere disposto un esame tossicologico.
Martedì sul posto sono intervenuti i medici del 118 e la squadra mobile assieme alla Scientifica per lavorare al caso. Gli investigatori hanno ascoltato i parenti e le altre persone a lui vicine per ricostruire ogni dettaglio della vicenda. L’allarme è stato dato nel primo pomeriggio da alcuni parenti, che non riuscendo a mettersi in contatto con Pin sono entrati nella sua abitazione e lo hanno trovato senza vita.
Rimangono ignote le cause del gesto. Gli inquirenti, al momento, sono in attesa di istruzioni da parte della procura. Accertamenti tecnici potrebbero essere disposti sul cellulare di Pin. Mentre a un’attenta analisi saranno sottoposte le cartelle cliniche dell’uomo, per valutare la sua salute (mentale e fisica) e se eventualmente assumeva qualche tipo di farmaco.
Nato il 25 aprile del 1961 a San Martino, frazione di Colle Umberto, in provincia di Treviso, Pin ha esordito nel calcio che conta con la maglia del Perugia. Poi è approdato alla Fiorentina dove, in una decina di anni, ha collezionato 200 presenze giocando anche la finale di coppa Uefa del 1990 persa contro la Juventus. Dopo la Fiorentina, ha giocato con il Verona per chiudere la carriera a Siena. Quando
era in viola Pin ha giocato con Baggio e Pioli.
Lasciò il calcio a metà anni Novanta, rimanendo a Firenze e dedicandosi sempre al pallone, ma come dirigente. Nel corso degli anni ha guidato vari settori giovanili di squadre fiorentine. Ed era un apprezzato commentatore sportivo. Nella vita di tutti i giorni si occupava con successo del settore immobiliare.
Una morte, quella di Pin, che ha destato grande scalpore e cordoglio a Firenze. Bandiera viola con 268 presenze all’attivo, in città era ancora molto amato. Lo si capisce dai tanti messaggi sui social e dal tenore delle dichiarazioni ’istituzionali’. "Resterà per sempre nella storia viola", ha detto il presidente Rocco Commisso insieme a tutta la squadra e a tutta la società, "È stato una bandiera, lascia un vuoto nella città", ha detto la sindaca Sara Funaro. "Un grande calciatore, una persona solare e bella", le parole del presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani.
Pietro Mecarozzi