
Un frame del video divenuto virale. Era il febbraio del 2023
FIRENZEUna richiesta di messa alla prova presso una Pubblica Assistenza e due di rito abbreviato per il terzetto di imputati, all’epoca maggiorenni, coinvolti nell’aggressione “squadrista“ fuori dal liceo Michelangiolo, avvenuta nel febbraio del 2023, in cui ebbe la peggio uno studente dei ’Collettivi’.
Si tratta di tre militanti di Azione Studentesca, difesi dall’avvocato Sonia Michelacci, che ieri mattina, nel corso dell’udienza predibattimentale dinanzi al giudice Serafina Cannatà, hanno comunicato anche di aver proposto un risarcimento, che non è noto se è stato accettato dallo studente che in un video divenuto virale, finisce a terra mentre viene preso a calci dagli avversari politici a cui aveva strappato di mano i volantini che stavano distribuendo.
Il processo proseguirà a dicembre. Già in corso di definizione la posizione di altri tre militanti di Azione Studentesca, all’epoca minorenni: anche loro hanno aderito alla messa alla prova.
L’accusa è di lesioni aggravate, anche se nessuno ha mai sporto denuncia per gli episodi, classificabili in uno scontro politico fra “rossi“ e “neri“.
A far procedere l’autorità giudiziaria d’ufficio, anche in assenza di una denuncia, sono proprie le aggravanti contestate, cioè i futili motivi, l’aver ’utilizzato’ minorenni, l’essersi riuniti in più persone.
Quello scontro, che aveva il sapore di una lotta politica d’altri tempi, avvenne all’orario dell’ingresso degli studenti. I militanti di Azione Studentesca, come in altre occasioni e non soltanto al “Miche“, liceo storicamente “rosso“, si misero all’angolo di via della Colonna a distribuire volantini per un’iniziativa dei giovani del partito della Meloni.
Il militante dei Collettivi li affrontò per allontanarli, cercando di strappare i volantini di mano. Nacque una colluttazione che altri studenti ripresero con i telefonini.