BARBARA BERTI
Cronaca

Pergola ‘bocciata’, ecco i voti. Bettarini: ‘Sa di punizione’. Ora si prepara il ricorso al Tar

Pubblicati i verbali della Commissione sul riesame: "Il progetto triennale non è da Teatro nazionale". La Fondazione al lavoro per trovare nuove risorse e provare a salvare i finanziamenti .

Il teatro della Pergola a Firenze

Il teatro della Pergola a Firenze

Firenze, 31 luglio 2025 – Amarezza, rabbia, indignazione. All’indomani della conferma del declassamento del Teatro della Toscana, l’ente che comprende la Pergola, il teatro fiorentino di Rifredi e l’Era di Pontedera, in città c’è preoccupazione per il futuro ma anche una ferma volontà di percorrere tutte le strade possibili per difendere l’onorabilità dell’istituzione e il lavoro del direttore artistico Stefano Massini, unico italiano a vincere il Tony Award. I verbali, pubblicati ieri, non aggiungono nulla di più al giudizio di giugno: "La commissione, pur nutrendo dubbi circa la possibilità di richiesta di riesame - si legge - non ritiene, all’unanimità, che il progetto triennale abbia caratteristiche rispondenti a quelle di Teatro nazionale". La domanda viene così valutata nel settore Teatri delle Città di rilevante interesse culturale “Prime istanze triennali” e il Teatro della Toscana raccoglie 24 punti su un massimo di 35.

Da Firenze parte la controffensiva. La sindaca Sara Funaro, presidente della Fondazione Teatro della Toscana, legge con attenzione quanto messo nero su bianco dai quattro membri di nomina governativa della Commissione (i tre rappresentanti degli enti locali si erano dimessi lo scorso 19 giugno proprio perché contrari al declassamento), ma preferisce non commentare a caldo. Di un atto dal "forte sapore punitivo per motivi probabilmente non artistici" parla invece l’assessore alla Cultura, Giovanni Bettarini. Della stessa idea anche il capogruppo del Pd a Palazzo Vecchio Luca Milani e il consigliere dem Marco Burgassi (presidente della commissione Cultura): "La cultura non dovrebbe mai essere giudicata attraverso chiavi politiche, mentre quanto è accaduto colpisce scientificamente chi non è allineato al governo nazionale. Facciamo un appello alle cittadine e ai cittadini di ribellarsi, accorrendo in difesa del teatro con una campagna di abbonamenti senza precedenti".

Il prossimo step è già scritto: "Ricorreremo al Tar" le parole dette più volte da Funaro e già approvato nell’ultimo Cda della Fondazione. Ci sono 60 giorni per farlo. I tempi della giustizia amministrativa, però, non sono brevi e quindi oltre a pianificare una strategia legale, serve anche un piano B per alzare i sipari e iniziare la nuova stagione teatrale rispettando l’offerta culturale presentata. "Di altissima qualità" sottolinea Bettarini che ritiene i punteggi "inadeguati e frutto di una scelta non di merito". La retrocessione prevede finanziamenti ministeriali ridotti rispetto a quanto arrivato fino ad oggi (2 milioni quest’anno). Su questo si potrebbe aprire un dialogo con il governo (anche lo storico Santarcangelo Festival ha perso punti per mano della Commissione del Mic, ma la Direzione Generale dello Spettacolo ha assicurato gli stessi finanziamenti).

"Saranno garantiti fondi pari almeno l’80% dell’anno scorso. Ci sono altri tre parametri che vanno a impattare sul 20% restante e riguardano la qualità artistica, la dimensione delle attività, ossia la quantità, il numero di recite e la qualità indicizzata, cioè i valori numerici che sono legati agli spettatori. Su questi tre elementi si giocheranno i 400mila euro che ora ballano" spiega l’assessore alla Cultura. Per ora, quindi, la stagione non è a rischio, i problemi potrebbero sorgere in futuro. Ma c’è tempo per trovare nuove risorse. Proprio ieri il Consiglio regionale ha approvato la risoluzione per sopperire ai tagli dei finanziamenti nazionali per il teatro e gli spettacoli dal vivo. In ottica spending review, poi, Massini potrebbe assolvere al doppio ruolo di direttore generale e responsabile della programmazione, visto che per i Tric non sono previste le due figure distinte. Al momento non si parla di tagli occupazionali, ma i sindacati sono preoccupati per i 90 lavoratori (il 50% stagionali) e chiedono un incontro urgente.

Barbara Berti