EMANUELE BALDI
Cronaca

Palagi, le sfide dal basso: "Verde, salute e casa. La nostra Firenze giusta. Apparentamenti? Mai"

Verso il voto, le interviste ai candidati. Ecco Sinistra Progetto Comune "Sosteniamo il diritto alla mobilità e alle cure sanitarie per i più deboli". La militanza: "È il mio opposto ma riconosco che anche Meloni viene da lì".

Nella scala cromatica della politica, il rosso fuoco non ha subito alcuna declinazione verso il rosé nelle convinzioni, granitiche, di Dmitrij Gabriellovic Palagi, candidato sindaco di Sinistra Progetto Comune e Firenze Ambientalista e Solidale, ancora deandreianamente in direzione ostinata e contraria nella sua corsa a Palazzo Vecchio. Trentacinque anni, pizzetto allacciato, falce e martello ben spillate al petto e un mulinello di sfide dal basso, dalla sanità ai trasporti, fino all’ambiente per una "città più giusta" che racconta ai fiorentini girellando con la cargo bike e spargendo con i ’compagni’ volantini. Umanità a tranci e manovalanza sociale, un respiro quasi novecentesco che scavalca tempi e mode. Perciò piace.

Sa che su un muro a Gavinana è comparsa una scritta spray ’Vota Palagi’? Molto anni ’70.

"Beh, è un riconoscimento sociale, mi fa piacere (ride ndr). Io amo molto la cultura della politica, ritengo le pratiche di militanza una forza. Riconosco chi arriva da lì, come la Meloni".

Addirittura?

"Sì, ma per il resto siamo agli opposti, sia chiaro".

Ci mancherebbe. Senta, togliamoci subito il dente: in un ballottaggio Funaro-Schmidt?

"No assoluto agli apparentamenti per le poltrone. Da una parte c’è la destra, dall’altra una sinistra autoreferenziale... Una cosa però la voglio dire, le strizzatine d’occhio di IV a Schmidt alimentano l’astensionismo".

Avanti coi progetti. Sicurezza

"Abbiamo un’idea precisa: creare comitati in ogni rione al quale possano partecipare tutti: vigili, operatrici e operatori di strada, botteghe, circoli. Bisogna agire in maniera preventiva per contrastare la criminalità. E così si aiutano anche le forza dell’ordine spesso dimenticate dalle istituzioni. Spesso i giovani fanno sciocchezze perché c’è un’assenza di territorio".

Lei ha detto che il dibattito sul tramvia ha rimosso il tema mobilità. In che senso?

"Noi sosteniamo il diritto alla mobilità e ciò significa battersi contro le barriere arichitettoniche e fare in modo che in una città sempre più anziana, anche chi non può guidare o andare in bici possa spostarsi".

Ok. E che c’entra il tram?

"Parlare solo di auto sì-auto no o tramvia sì-tramvia no ha rimosso il tema mobilità. Non si parla più della privatizzazione di Ataf che ha avuto effetti disastrosi. Noi vogliamo riportare il dibattito sul diritto di tutti a spostarsi".

Avanti: le sfide per l’ambiente

"Innanzitutto le comunità energetiche diano la priorità a chi ha difficoltà a pagare le bollette. Poi sul verde dobbiamo tornare a internalizzare i servizi perché non è vero che costa di più, anzi. Porta anche più benefici".

Qualche esempio?

"I servizi vivaistici. Internalizzandoli si ha più cura delle piante. In viale Redi sono stati comprati i Ginkgo biloba per sostituire i nuovi alberi. Ancora non sono piantati, alla fine muoiono. Poi alle Cascine se ricreiamo l’area di conferimento del verde, creiamo un presidio sociale. Altra cosa: permeabilizziamo i terreni in città dove possibile. Oggi si può fare. Recuperiamo acqua e contrastiamo le isole di calore".

Tema casa. I prezzi a Firenze stanno esplodendo.

"Il diritto all’abitare non si risolve solo con il piano casa. Dobbiamo censire tutti gli immobili e scovare chi specula. Poi, anche se manca una norma nazionale, dobbiamo agire a livello locale per tutelare i proprietari affinché preferiscano l’affitto alla rendita. Poi ci sarebbe il tema della salute se c’è spazio".

Certo che c’è

"Ci spaventa che a investire nel sociosanitario siano i fondi finanziari e non il pubblico. Chi invecchia e si ammala ha il diritti di essere curato anche a casa. Il Comune può far valere i diritti contro le liste di attesa, lo abbiamo dimostrato con il Difensore civico in questi anni".

Che le dicono in giro?

"C’è quello col pizzetto. Poi però ci ascoltano. E’ divertente".

Colonna sonora della campagna? Con cosa si dà la carica?

"Ho riscoperto i Metallica...".