
Lorenzo Orsetti
Firenze, 20 giugno 2019 - Lorenzo Orsetti, il giovane combattente nelle milizie curde e ucciso lo scorso marzo dall'esercito dell'Isis, sarà sepolto lunedì mattina, per San Giovanni, il patrono di Firenze, nel cimitero delle Porte Sante di San Miniato, il luogo proposto alla famiglia dal sindaco Dario Nardella. Prima, domenica, all'Sms Rifredi di piazza Dalmazia ci sarà la veglia per 'Orso'.
Domenica e lunedi' "ci aspettiamo tante persone, i compagni di lotta che ci dicono verranno anche da diverse parti del mondo, gli amici, la comunita' curda e i fiorentini che vorranno salutarlo", dice Alessandro Orsetti, il padre, nel corso di una conferenza stampa convocata a Palazzo Vecchio per illustrare le iniziative organizzate in questi giorni, prima della sepoltura. "Domenica mattina- aggiunge- vorremmo poterci trovare in cima a viale Morgagni, davanti al nuovo ingresso di Careggi, per fare insieme un pezzo a piedi dietro il carro funebre e accompagnare Lorenzo alla veglia".
Lunedì dalle 10 sul sagrato di San Miniato, ci sara' la celebrazione laica a cui partecipera' anche padre Bernardo, l'abate della chiesa. A mezzogiorno e mezzo, poi, sarà sepolto alla Porte Sante in forma privata. Intanto stasera, prosegue Alessandro Orsetti, all'universita' di Novoli sara' ultimato il murales "di Lorenzo e al partigiano Sugo", due figure che saranno aggiunte ad un lavoro gia' esistente sui muri del polo delle scienze sociali per "celebrare il primo antifascismo e questo, il nuovo".
Domani, inoltre, alle 19, "sara' messa una targa fatta dagli amici in piazza Giorgini e sabato sera ci sara' un karaoke organizzato dall'associazione 'Non una di meno' in ricordo di Lorenzo", dentro l'occupazione di viale Corsica. Infine, "abbiamo attivato un crowdfunding per sostenere le iniziative in favore di Lorenzo" dentro la piattaforma web "Produzioni dal basso". A pochi giorni dalla sepoltura, non mancano due riflessioni del padre. Una di carattere politico, l'altra familiare. La morte di Lorenzo, dice, "serva a smuovere la societa' italiana, quello che purtroppo in questi tre mesi non c'e' stato. La speranza e' che si metta in moto qualcosa, nella politica italiana, in certi movimenti sociali e nel rapporto tra l'Italia e la comunita' curda. Che Lorenzo sia il dito che indica la luna su queste tematiche, quello che ci segnala che c'e' qualcosa da fare".
C'e' poi il racconto personale, intimo: "In famiglia siamo contenti che sia tornato, perche' questo percorso e questi mesi sono stati molto faticosi, pesanti, anche se siamo stati confortati da tante presenze, amicizie e legami. Siamo addolorati, perche' davanti a quella bara abbiamo pianto tanto, ma al tempo stesso siamo stati contenti" di riaverlo qui. Orsetti, infine, affronta la questione monumento in citta' da dedicare al figlio, commentando con un velo di polemica: "Non ci sono novita'. Ad oggi non e' stato attivato niente dal Comune e un po' mi spiace: il 27 siamo a Roma, perche' inaugurano un guardino intitolato a Lorenzo, mentre qui la targa di piazza Giorgini e' fatta dagli amici".