Omicidio in Mugello, il sedicenne in lacrime: "Chiedo scusa"

Il colpevole invoca perdono dalla stanza dell’Istituto di prima accoglienza del carcere del Pratello. Il legale che assiste la famiglia: "È distrutto". Oggi l’incarico per l’autopsia e convalida del fermo

Fabio Cappai è morto a 23 anni

Fabio Cappai è morto a 23 anni

Firenzuola, 19 luglio 2022 - "Non lo volevo fare , sono andato oltre. Chiedo scusa". Piange dalla sua stanza dell’Istituto di prima accoglienza del carcere del Pratello. "È distrutto", racconta l’avvocato Alberto Padovani. Non ancora diciassettenne, dall’alba di sabato si trova a doversi difendere da un’accusa che pesa come un macigno: omicidio volontario, oltre al possesso di quel maledetto coltello con il quale ha colpito il 23enne Fabio Cappai con tre fendenti, all’inguine, al petto e al fianco. Uccidendolo la notte di venerdì, vicino al campo sportivo di Castel del Rio, durante una rissa tra più giovani. Oggi alle 10 il procuratore Silvia Marzocchi incaricherà il medico legale Arianna Giorgetti di eseguire l’autopsia sulla salma di Fabio per capire le esatte cause della morte e soprattutto quali e quanti fendenti sono risultati letali; mentre alle 10.30 è fissata la convalida del fermo davanti al gip dei Minori, Anna Filocamo.

Il minorenne, residente in un Comune toscano, dopo essere stato chiamato in caserma per essere sentito dai carabinieri, ha parlato. Ha confessato in lacrime di aver colpito Fabio, al culmine di un’aggressione a quanto pare nata all’interno di un bar. E ha detto di aver buttato il coltello, con la lama di 9 centimetri, in un fosso in località Valsalva, dove è stato poi ritrovato dagli inquirenti. Incensurato, fino a quel momento senza macchia, nessun carico pendente, nè indagini a carico, è ora seguito costantemente da uno psicologo.

La tragedia si è materializzata venerdì, poco prima della mezzanotte, anche se non sarebbe ancora chiaro il motivo della zuffa – a cui hanno partecipato altri ragazzi – finita nel sangue. C’è chi parla di uno sfottò per i capelli rossi della vittima, chi di molto altro, tutto materiale sul tavolo di Arma e Procura. Gli animi subito si sono accesi e tutti i ragazzi sono stati cacciati dal bar in cui si trovano. La scena si è presto spostata nel vicino centro sportivo. "Uno dei ragazzi ha dato una spinta a un altro, che gli ha dato un pugno. È partita così", racconta un’adolescente che ha assistito a tutta la tragedia.

Scatta la rissa: sette-otto ragazzini di 16 e 17 anni contro due ventitreenni, Fabio e un amico, che non è rimasto ferito. Cappai viene aggredito e colpito con i fendenti dell’arma impugnata dal futuro baby assassino. "Fabio si è subito accasciato – ricorda un altro testimone, ancora sotto choc –, perdeva molto sangue. Non c’è stato nulla da fare purtroppo". L’indagine della Procura minorile non è però finita: oltre all’autore materiale, reo confesso, ora è caccia a presunti corresponsabili e a tutti coloro che avrebbero avuto un ruolo importante nella rissa. Secondo indiscrezioni, sarebbero almeno due i giovani finiti nel mirino.

N.B.

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