Tragedia in Mugello. Il 16enne accusato di omicidio: "Non volevo che finisse così"

L’avvocato difensore: "E’ sconvolto, ma ha risposto a tutte le domande del pm e ha consegnato il coltello". Al vaglio degli inquirenti la posizione di altri due adolescenti

24enne ucciso, i carabinieri sul luogo della tragedia

24enne ucciso, i carabinieri sul luogo della tragedia

Castel del Rio (Bologna), 18 luglio 2022 -  Da sabato sera si trova in custodia al centro per minorenni del Pratello di Bologna. Solo con i pensieri che può avere un sedicenne accusato di omicidio. Intanto sono al vaglio della magistratura minorile anche le posizioni di altri due ragazzini, di origine straniera, per cristallizzare il loro coinvolgimento nella morte dell’operaio Fabio Cappai, di 23 anni, per cui il giovane di Firenzuola è già stato sottoposto a fermo.

Un fermo al momento non aggravato da futili motivi, né dalla premeditazione. E che probabilmente già domani, mentre l’autopsia chiarirà quale fendente abbia causato la morte di Fabio, verrà discusso nell’udienza di convalida. Il ragazzo dovrà rispondere alle domande del giudice, nel corso dell’interrogatorio di garanzia, assistito dal suo avvocato Alberto Padovani.

Sabato ha già parlato. In lacrime, ha confessato al pm di aver colpito Fabio Cappai, al culmine di una rissa a quanto pare nata per uno sfottò all’interno di un bar. E ha detto di aver buttato il coltello, con la lama di 9 centimetri, in un fosso in località Valsalva, dove è stato poi ritrovato dai carabinieri.  E’ stato sentito a lungo dagli inquirenti, sabato pomeriggio, dopo ore di attesa senza potere comunicare con nessuno. E con lui sono stati ascoltati anche gli amici e i tanti testimoni presenti vicino al campo sportivo di Castel del Rio dove venerdì notte è avvenuta la rissa culminata in tragedia. Il sedicenne avrebbe ceduto quasi subito al peso della responsabilità.

«Ha risposto a tutte le domande della pm e ha indicato dove aveva gettato l’arma, un coltellino a serramanico che aveva con sé – fa sapere l’avvocato Padovani –. È sconvolto, non voleva che succedesse quello che è successo. Non voleva uccidere. Ora attendiamo le prossime tappe del procedimento, mentre un pensiero va anche a chi in questa tragedia ha perso un figlio». Ieri sera Castel del Rio ha ricordato con una fiaccolata la vittima. Tantissime le persone che hanno voluto partecipare allo strazio della famiglia, che si sono radunate davanti alla chiesa per il corteo culminato in un breve rosario. E’ stato un modo per stringersi l’uno all’altro, per sentirsi partecipi di un dolore che accomuna tutti in un paese che da venerdì notte è sotto choc. Le indagini intanto proseguono per fare piena luce su questo fatto sconcertante sì per il suo tragico epilogo, ma anche perché la violenza sarebbe scaturita in modo totalmente gratuito. Non ci sarebbe stato un movente, se non una stupida rissa scaturita da uno sfottò. Come dire un omicidio senza un perché. Una vera follia costata un prezzo davvero troppo alto.