Oltre tre milioni di utili per Fidi Toscana

Il bilancio di Fidi Toscana al 31 dicembre 2023 mostra un utile di 3,35 milioni di euro, confermando solidità finanziaria e prospettive positive. Nuove iniziative commerciali e supporto alle imprese toscane evidenziano un'impostazione orientata al futuro.

Un utile di 3 milioni e 350 mila euro alla chiusura dell’esercizio al 31 dicembre 2023. È il risultato del bilancio appena approvato dall’assemblea dei soci di Fidi Toscana. Il dato conferma una buona solidità con un patrimonio di oltre 100 milioni, un totale attività di oltre 225 milioni e un Cet1 superiore al 40% e tutti gli altri coefficienti ampiamente sopra i requisiti minimi previsti dalla normativa e da Banca di Italia. "Non possiamo che essere soddisfatti – ammette Lorenzo Petretto, presidente di Fidi Toscana –. Il periodo non è semplice; sicuramente il percorso di ricerca e ingresso di un nuovo socio auspicato e fortemente voluto dalla Regione Toscana, nostro primo azionista, a oggi non ancora concluso, ha complicato ulteriormente il quadro".

Nell’ultimo anno si è registrata in particolare una diminuzione delle attività di garanzia anche in considerazione della forte riduzione di fondi regionali in gestione, da sempre vera attività della Fidi Toscana. "Per questo – spiega Petretto – abbiamo provato a rispondere con nuove azioni commerciali, in particolare con le principali banche socie, e anche con attività a sostegno del territorio come l’immediata predisposizione di un servizio di help desk dedicato e un plafond di 20 milioni di euro di garanzie riservato alle aziende toscane colpite dell’alluvione del novembre 2023".

L’esercizio 2023 ha visto un forte incremento del margine di intermediazione passato da 2,8 milioni a 4,25 milioni: "Un fatto dovuto essenzialmente all’aumento degli interessi attivi su titoli in portafoglio – sottolinea Francesca Fraulo, direttrice di Fidi Toscana –. La gestione finanziaria ha visto infatti un risultato fortemente positivo (oltre 3 milioni di euro, +13,5%) in netto miglioramento anche in considerazione delle rettifiche e riprese di valore per rischio di credito che incidono in maniera meno negativa rispetto allo scorso esercizio".

Adesso si deve ricominciare a guardare con ottimismo al futuro: il nuovo piano industriale 2024-2026 è rivolto all’esigenza di aumento dell’operatività della Fidi e prevede anche un importante sforzo per l’avvio di nuove attività quali l’apertura al terzo settore mediante sia concessione di garanzie che mediante credito diretto con focus prevalente su progetti strutturali in ambito cultura sport, ambiente ed assistenza sociale. "Gli obiettivi – conclude Petretto - si basano da un lato sul riposizionamento a livello di business model facendo leva sulla centralità della garanzia anche per operazioni di finanza strutturata e per investimenti Esg e dall’altro sull’apertura a nuove attività di garanzia e credito rivolte al terzo settore".

è arrivata su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro