Assolti perché il fatto non costituisce reato. È questo il verdetto per i quattro membri dei collettivi studenteschi finiti a processo per manifestazione non autorizzata e oltraggio a pubblico ufficiale per aver insultato dei poliziotti nel novembre 2019 a Firenze. I collettivi studenteschi avevano manifestato senza permesso al polo delle Scienze sociali di Novoli, in occasione di un incontro universitario sulle ‘Theories and practices of lobbying’ nel quale come oratore intervenne il deputato di Fratelli d’Italia Giovanni Donzelli.
Alcuni di questi studenti lo accolsero con striscioni offensivi che ne contestavano la presenza, e furono tenuti a distanza dalle forze dell’ordine in tenuta antisommossa. Momenti di tensione durante i quali, come si legge in una nota del Sap Firenze, il sindacato autonomo di polizia, furono pronunciati insulti nei confronti degli agenti, accusandoli addirittura di "difendere i fascisti e gli stupratori".
A margine dell’evento furono, appunto, quattro gli esponenti denunciati per manifestazione non autorizzata e oltraggio a pubblico ufficiale per aver insultato i poliziotti.
Con l’assoluzione di qualche giorno fa, per la Sap, è arrivata però "l’ennesima delegittimazione". Il segretario generale Sap, Stefano Paoloni, aggiunge anche: "Se chi aggredisce e insulta un operatore delle forze dell’ordine non viene punito significa legittimarlo a farlo ancora. Se non è lo Stato attraverso norme adeguate a difendere e tutelare i propri servitori, chi deve farlo?".
Paoloni rincara poi la dose: "Insultare e aggredire una divisa significa insultare e aggredire chi rappresenta lo Stato, senza mai dimenticarsi anche della dignità di quell’uomo che veste la divisa e ha giurato di osservare le leggi e servire il Paese".
Un passo indietro, quindi, che
per Paoloni contrasta con i traguardi raggiunti in passato: "Dopo lunghe battaglie siamo riusciti ad ottenere, con un emendamento dell’onorevole Gianni Tonelli, già segretario generale Sap, che violenza, oltraggio e resistenza siano reati non più archiviabili per lieve tenuità del fatto e mai ci saremmo aspettati che una archiviazione potesse avvenire perché il fatto non sussiste".
Paoloni rilancia poi via alternativa: "Una nostra vecchia proposta si rivela più attuale che mai: serve il magistrato al nostro fianco in ordine pubblico in modo che i fatti possano immediatamente essere cristallizzati", conclude il segretario generale Sap.