Elettra Gullè
Cronaca

Scuole occupate a Firenze, Metrocittà: “Porte spaccate, bagni imbrattati e bisogni. Necessario disinfestare”

Fratini: “Chi pagherà adesso i 20mila euro di danni? Mi domando se era proprio necessario vandalizzare un bene pubblico per dimostrare la propria indignazione”

I danni dopo le occupazioni nelle scuole fiorentine

Firenze, 22 dicembre 2023 - Sedie spaccate e tinte con vernice indelebile, telefoni rotti, pc rubati, porte divelte. Addirittura, bisogni disseminati, macchinette forzate per rubarne il contenuto, insieme alla cassetta coi soldi. Non solo. Wi-fi rotti, tavoli rovinati e meccanismi delle porte di sicurezza spaccati. È triste e incomprensibile la conta dei danni dopo le occupazioni in alcuni istituti superiori. La Città metropolitana parla di 15-20mila euro di danni, come stima provvisoria, per quanto riguarda due occupazioni: nella sede Frescobaldi del Machiavelli-Capponi e all’Alberti-Dante, sedi di Magliabechi e San Gallo.

“Quando gli occupanti se ne sono andati abbiamo dovuto purtroppo constatare notevoli danni”, scuote la testa il consigliere Massimo Fratini. Fa male sapere che dei computer sono stati rubati e che “quasi tutte le porte tagliafuoco riportano scritte con vernice indelebile che non le rendono più ignifughe e che dovranno essere ritrattate o sostituite".

In una scuola, "si sono trovati escrementi disseminati in vari luoghi che hanno reso necessaria la disinfestazione di tutto l’istituto, che è costata 3.500 euro, oltre che due giorni di chiusura”, proseguono da Palazzo Medici Riccardi, dove segnalano anche bagni imbrattati con enormi scritte e molte chiavi sparite.

Massimo Fratini esprime tutto il suo rammarico e la sua disapprovazione: “Trovo davvero intollerabile quello che è successo. I danni dimostrano non solo disattenzione e incuria ma anche disprezzo per i beni pubblici e una volontà solo distruttiva. Non entro nel merito delle motivazioni delle occupazioni, ma mi domando se era proprio necessario vandalizzare un bene pubblico per dimostrare la propria indignazione. Chi pagherà questi 20mila euro? Quelli che hanno occupato dopo essere stati individuati e denunciati? La scuola, sottraendo fondi alla didattica? I genitori di tutti gli alunni? Non lo so. Sarà nella competenza di ogni singolo consiglio di istituto decidere a riguardo. Mi permetto però di suggerire che sarebbe opportuno che tutto questo non passasse sotto silenzio e che si aprisse una franca e aperta discussione nel merito nelle classi, nelle assemblee, nelle famiglie. Altrimenti sarebbe una occasione persa”.