
Rita Urciuoli, preside del liceo Alberti - Dante
Firenze, 20 dicembre 2023 - E’ finita l’occupazione anche al liceo Alberti-Dante. “Oggi noi occupanti dobbiamo lasciare la scuola - scrivono i ragazzi -. Una decisione imposta da parte della dirigenza, che ha sporto denuncia ed in questi giorni non ha mai instaurato un dialogo con noi”. Gli studenti lamentano di “essere inascoltati” e che intorno alla protesta ci siano stati “vari pregiudizi”. “Ci teniamo a sottolineare che nelle sedi durante l’occupazione c’è sempre stata una massima cura dei materiali e dei lavori fatti dagli studenti - proseguono gli allievi -. Ci siamo sempre sforzati tutti di mantenere un clima di unione e di serenità. Abbiamo svolto varie attività ricreative e formative. Con amarezza, interrompiamo la nostra lotta, anche se un’effettiva conclusione non c’è stata. Insomma, usciamo dalla scuola esclusivamente per rispettare tutti gli studenti e il loro diritto allo studio, da noi interrotto consapevolmente ma mai in cattiva fede”. “Spero che non ci siano stati danni e che da domani si possa far lezione”, dice la preside, Maria Rita Urciuoli.
Monta intanto la protesta nelle scuole dell’infanzia del comprensivo Piero della Francesca. Dopo la letterina a Babbo Natale per chiedere “una scuola felice, in cui la priorità non sia la burocrazia”, adesso la rabbia monta in vista delle recite di Natale previste per domani all’infanzia. Nel mirino, ancora una volta la dirigente scolastica Annarita Fasulo, già in passato oggetto di critiche da parte dei genitori. “La dirigente ha cambiato in continuazione orario della recita, tant’è che alla fine domani alle 16,30 molti genitori non potranno proprio venire, dato che si erano organizzati per prendere libero da lavoro la mattina - riferiscono alcune mamme -. Non solo. La preside si è incaponita nel far entrare solo un genitore per ogni bambino. Una decisione assurda. Molti di noi arriveranno per tutta risposta con mariti, fratelli e nonni”. Si preannuncia dunque un appuntamento natalizio un po’ movimentato. “La preside proprio non ascolta noi genitori - l’accusa -. Ha praticamente lasciato in vigore le norme Covid e rende il clima veramente pesante. La scuola poi sembra un ospedale: i bambini non possono più attaccare i cartelloni alle pareti, perchè a suo dire sono pericolosi in caso di incendio. E poi chi ha figli con disabilità si trova puntualmente coi bastoni tra le ruote. In questa scuola c’è un eccesso di burocrazia. Rischiamo di perdere tanti validi insegnanti”. Da parte nostra abbiamo provato a contattare la dirigente, ma non ci ha risposto.