LISA CIARDI
Cronaca

Caloriferi, l'obbligo dei contatori. Quando scatta il vincolo per gli impianti singoli

Non si tratta di un vero e proprio addio ai vecchi impianti, ma di una serie di modifiche obbligatorie decise in base alle norme europee per aumentare l’efficienza energetica

Termosifoni (Archivio)

Firenze, 2 novembre 2016 - Tempo di spese aggiuntive per il condominio, ma anche, in alcuni casi, per chi vive in un’abitazione autonoma. Le novità maggiori riguardano proprio i condomini con impianto centralizzato che, entro la fine dell’anno, dovranno adeguarsi al decreto legislativo 102/2014. Non si tratta di un vero e proprio addio ai vecchi impianti, ma di una serie di modifiche obbligatorie decise in base alle norme europee (direttiva 2012/27/UE) per aumentare l’efficienza energetica. Il principio è dividere con esattezza i consumi fra i singoli appartamenti, ma anche permettere di individuare (e quindi gestire) il cosiddetto ‘consumo involontario’, cioè la dispersione di calore che avviene quando i tubi passano negli ambienti comuni, da una stanza all’altra o fra i vari piani.

Ma in pratica, cosa occorre fare? «La novità riguarda la contabilizzazione del calore – spiega Luca Santarelli, direttore del centro studi dell’Anaci di Firenze, l’associazione degli amministratori di condominio – che deve avvenire in modo preciso per ciascuna unità immobiliare. Per farlo, ogni radiatore avrà un’apposita valvola termostatica, in grado di regolare il calore in base alla temperatura dell’ambiente e a quella impostata. I radiatori avranno poi anche un ripartitore, che verrà letto da un letturista e sarà quindi in grado di indicare esattamente il consumo di ogni apparecchio, e quindi di ciascun appartamento».

Ma la somma degli appartamenti (ovvero dei singoli radiatori) non darà il totale: per averlo andrà aggiunto il ‘consumo involontario’. «Questo – continua Santarelli – è dato dagli ambienti comuni, ma anche dal calore che si disperde nelle tubature. Andrà ripartito in base a specifiche tabelle millesimali, che terranno conto anche delle caratteristiche degli ambienti. È chiaro, per esempio, che se nel condominio esiste una parete coibentata ci sarà una dispersione minore nel passaggio delle tubature».

Caso a parte per i termosingoli, sui quali si è scatenato un grande dibattito in città, approdato anche in consiglio comunale. «Non ci sono novità – spiegano dagli uffici di Palazzo Vecchio – rispetto a quanto è già legge, a livello nazionale, dal 2007. La norma prevedeva e prevede infatti l’obbligo d’installare le valvole termostatiche anche ai termosingoli, ma solo in caso di ristrutturazioni dell’impianto, cambio della caldaia e messa a punto dell’impianto di distribuzione. Chi ha un vecchio impianto e non ha fatto lavori di questo tipo non è quindi obbligato ad alcuna modifica».