
"Non ne voglio fare un caso personale, ma credo che quello che sta capitando a me e a mia moglie sia un problema diffuso, spia di un qualcosa che non va nell’organizzazione delle operazioni di vaccinazione". Così l’ex-sindaco di Marradi, Paolo Bassetti, in una lettera indirizzata al presidente della Regione. Bassetti fa notare a Giani: "Il 30 marzo ci siamo prenotati alla campagna di vaccinazione, per le categorie con elevata fragilità. La prenotazione, che ho effettuato tramite la Misericordia di Marradi, è andata a buon fine e ci è stato detto che saremmo stati ricontattati. Ma ad oggi nessuna chiamata da parte dell’Asl, mentre ho amici della mia età e senza nessuna patologia riconosciuta che sono già stati vaccinati, e anche con vaccini destinati ai soggetti fragili".
L’ex-sindaco non può fare a meno di notarlo: "A questo punto se non ci fossimo prenotati per le categorie ad alta elevata fragilità, forse saremmo stati già stati vaccinati, considerato che ho 71 anni compiuti e mia moglie Fedora è un’insegnante in servizio con 65 anni compiuti".
Poi racconta a La Nazione: "C’è qualcosa che non funziona. Giani peraltro è stato molto cortese, mi ha risposto subito. Ma nell’organizzazione c’è qualche falla. In Emilia Romagna la cosa funziona in modo diverso. Mia moglie ha telefonato al numero dedicato alle categorie fragili e le hanno detto che adesso stanno richiamando quelli che si sono prenotati il 19 marzo e che il motivo dei ritardi sarebbe da addebitare alla mancanza dei vaccini. Mi sembra, francamente un metodo bizzarro e discutibile di programmazione".
A Marradi questo è davvero un periodo di particolare preoccupazione. Lo ha sottolineato ieri, con una nota, anche la capogruppo dell’opposizione Raffaella Ridolfi: "Se la situazione in tante parti d’Italia migliora sensibilmente tanto da permetterci più libertà, quella di Marradi con i suoi quaranta casi dimostra che qualcosa non funziona. Occorre un ultimo sforzo, arriveranno vaccini e la bella stagione, è il momento di tener duro, sarebbe un suicidio se tutta la Toscana e l’Emilia-Romagna fossero in zona gialla e noi in zona rossa".
Paolo Guidotti