
Uno degli striscioni di protesta contro la tramvia
Il nodo da sciogliere è tutto nel passaggio fra le scuole di via Prunaia e il parco di piazza Aldo Moro. Almeno per il comitato, nato nel 2022, che della stessa piazza porta il nome e che chiede l’arretramento di 300 metri del capolinea della linea 4.2 della tramvia, previsto appunto proprio in piazza Aldo Moro. Lo fa con un lungo comunicato in cui espone tutte le ragioni della protesta, culminata con una serie di striscioni ai terrazzi delle abitazioni. "No tramvia tra le scuole, fermati prima", questa la frase ricorrente per "un nutrito gruppo di cittadini", così come si definiscono, che hanno affisso i ‘lenzuoli’ e che fanno parte del comitato. Tutto questo alla luce della recente decisione, da parte della Conferenza dei servizi, di dire no al passaggio della tramvia da via San Giusto per le dimensioni troppo ridotte della strada. Cancellando di fatto, spiegano dal comitato, "le due soluzioni alternative ipotizzate dal sindaco Tagliaferri nell’ottobre del 2023, ovvero l’arretramento del capolinea in piazza Nazioni Unite o lo spostamento in via Don Gnocchi, con deviazione da via San Giusto/via Masaccio". Uno spostamento per il quale sarebbe stata necessaria una variante, con il conseguente aumento dei costi di almeno 6 milioni rispetto ai 283 milioni garantiti dal Pnrr per la copertura delle spese. Senza contare, come affermano dal comitato, "che il presidente Giani ha parlato di una terza opzione della quale a oggi nessuno conosce i dettagli".
Comitato che poi ribadisce "il proprio dissenso su un progetto che non ha visto un’adeguata informazione e il coinvolgimento della cittadinanza, come invece previsto dalla legge regionale sulla partecipazione; che impatta negativamente su un’area pedonale scolastica e su spazi pubblici di elevato valore ambientale e sociale; che negli ultimi 300 metri prevede sono più costi che benefici, non arrivando comunque in centro; che il tracciato finale è stato scelto per l’urgenza di iniziare i lavori e dunque non rischiare di perdere i fondi Pnrr, nonostante sia stato ritenuto da tutte le forze politiche, di destra e sinistra, meritevole di variazione per non passare tra le scuole, appena un anno fa".
Posizione sintetizzabile nelle parole successive: "Una cosa è certa, il tracciato non può e non deve passare fra le scuole". Da qui la protesta con gli striscioni: "La politica non può ignorare la voce dei cittadini che hanno a cuore il proprio territorio. Lo ribadiamo: sì alla tramvia, no al passaggio fra le scuole e al capolinea nel parco".
Pier Francesco Nesti