Nel cimitero di guerra. Shakespeare alla Futa

Sabato e domenica lo spettacolo della compagnia ’Underwear Theatre’ "Location del paesaggio toscano che ben si abbina a storie tragiche".

Nel cimitero di guerra. Shakespeare alla Futa

Una scena di ’Shakespeare Rooms. Tutto ciò che mi nutre mi uccide’

Ormai da alcuni anni anche ’Underwear Theatre’, compagnia fiorentina sulla scena dal 2006, con numerosi allestimenti di teatro contemporaneo, ha trovato un palcoscenico straordinario, quello del cimitero militare germanico della Futa. E sabato e domenica prossimi, il 31 agosto e il primo settembre, la compagnia diretta dal regista-attore Filippo Frittelli porta alla Futa, in Alto Mugello, ’Shakespeare Rooms. Tutto ciò che mi nutre mi uccide’. Con inizio alle 17.45.

"Si tratta – spiega il regista – di una ripresa di una produzione di quattro anni fa nella quale avevamo unito alcune scene da due opere di Shakespeare, Amleto e Giulio Cesare. In particolare ci interessava il modo con cui vengono sviluppate le passioni umane. Sono entrambe opere che portano a una riflessione personale". Una riflessione che in un luogo come il grande cimitero di guerra della Futa si amplifica e si approfondisce: "Da quattro anni lavoriamo qui al cimitero germanico – dice Frittelli – un luogo magistrale del paesaggio toscano e che ben si abbina a spettacoli dallo sfondo serioso, per non dire tragico. Fare teatro qui è da un lato una riflessione dell’oggi sul passato. E le tematiche shakesperiane trovano accenti forti e particolari: il contrasto tra vita e morte, il tradimento giusto o sbaliato che sia, in questo evento, in questo contesto vengono portati alla luce in modo straordinario".

Gli spettatori si sposteranno nei vari luoghi del cimitero, camminando in silenzio accanto alle migliaia di tombe – alla Futa sono sepolti oltre 30mila giovani soldati tedeschi morti in Italia durante la seconda guerra mondiale.

"’Shakespeare Rooms’, tramite la decontestualizzazione dell’immagine classica in vari punti e posizione del plesso monumentale – nota ancora Frittelli – vuole permeare di significati nuovi ed attuali ciò che già di per sé sarebbe sufficiente. Da Amleto e Giulio Cesare, proporremo un evento teatrale in un luogo sconvolgente da un punto di vista scenografico ed emotivo".

Insieme a Filippo Frittelli, reciteranno Ettore Petrioli, Riccardo Storai e Giorgia Stornanti, ad accrescere l’emozione sarà l’arpa celtica di Annamaria De Vito, che per questo spettacolo ha composto appositamente le musiche, insieme al canto lirico di Stefania Renieri e alla danza orientale di Lara Yalil.

Paolo Guidotti