FIRENZE
Nata in Irlanda nel 1981 ma dal 2007 felice cittadina fiorentina (vive all’Isolotto), Naomi Berrill inaugura il 13 ottobre (ore 21.15) la settima edizione di "A Jazz Supreme" del Musicus Concentus. La violoncellista, chitarrista e cantautrice nel set alla Sala Vanni di Piazza del Carmine presenterà, in trio (con il chitarrista, vocalist e producer Lorenzo Pellegrini e il batterista, percussionista e violoncellista Andrea Beniati), le sue composizioni, in particolare quelle del quarto album "Inish", appena pubblicato.
Naomi, anche se ora è fiorentina, non scorda l’Irlanda?
"Assolutamente no. Nel nuovo album ho deciso di raccontare qualcosa della mia terra, soprattutto della costa ovest, dove c’è un oceano Atlantico molto potente. In ’Inish’ narro la vita nelle isole di Inishark e Inishbofin come metafora di un’esistenza fatta di bellezza e di emozioni estreme, di riflessioni tristi, profonde".
Per esaltare il concetto ha creato un nuovo trio?
"Si, è anche la prima volta che collaboro con un producer per la fase di creazione. Ancora si riconosce il mio suono, ma aver messo insieme mondi musicali diversi credo dia una marcia in più all’album. Sono fiera di questo sound".
Che ricreerete in concerto?
"Sarà un live dedicato al nuovo lavoro, ma ci sarà anche qualche brano dei miei precedenti dischi, riarrangiato per l’occasione. Visto che siamo tutti e tre polistrumentisti, ci daremo da fare per creare un live davvero multitasking".
Come si trova una violoncellista nel ruolo di storyteller?
"Io mi sento una musicista. Sono contenta di proporre musiche create da me e di farlo con grande magia, con due musicisti molto solidi e creativi. Non vedo l’ora di condividere questa emozione con il pubblico".
Ha smesso di frequentare la musica classica?
"No, con Danusha Waskiewicz violista del Quartetto Prometeo riarrangiamo brani classici per viola e violoncello. Stiamo registrando Le Variazioni Goldberg di Bach per un nuovo album insieme".