Musei in agitazione Il bando degli Uffizi scatena la protesta

Sul piede di guerra i lavoratori museali: "L’assemblea dei lavoratori di Opera, a seguito della pubblicazione in Gazzetta ufficiale del bando di gara europea a procedura aperta per l’affidamento dei servizi museali in favore dei Musei afferenti alle amministrazioni di Galleria degli Uffizi, Direzione regionale musei della Toscana, Opificio delle pietre dure, esprime profonda preoccupazione a seguito della lettura del bando di gara stesso", annuncia Filcams Cgil. Il problema principale è che la gara, stavolta scritta e gestita direttamente dalla direzione del museo, non rassicura gli operatori né per quantità dei posti di lavoro, né per qualità; sul primo aspetto perché non si ha la garanzia che permangano gli attuali posti, che potrebbero subire tagli: "corriamo il rischio che centinaia di lavoratori si ritrovino senza lavoro", lanciano l’allarme i dipendenti. Per qualità, invece perché se si rimane, si rischia di finire in un’altra posizione ececonomica e inquadramento normativo, e c’è da aspettarsi, dicono i lavoratori, che sia peggiore: ciò che rischia di saltare è il mantenimento dell’attuale condizioni comprensive anche dell’accordo integrativo di secondo livello. Infine c’è pure il dubbio che vengano fatte fuori le alte professionalità: "Nella gara sono esclusi i servizi di didattica e di allestimento e scenografia – fanno notare i sindacalisti – Due settori fondamentali nella corretta valorizzazione dei beni culturali e che vengono cancellati con un tratto di penna a svantaggio di lavoratori formati e altamente qualificati".

Così è probabile che si dia adito a qualche forma di protesta con le altre sigle sindacali, non escluso lo sciopero, che in alta stagione turistica come questa farebbe sentire tutta la sua potenza. La decisione spetterà all’assemblea. Per adesso è stato proclamato lo stato di agitazione: "Siamo stanchi di giocare in difesa. Siamo stanchi di lottare per un salario da fame mentre intorno a noi direttori di museo, sindaci, albergatori e operatori del turismo a vario titolo, esaltano a celebrano le migliaia di persone che giornalmente visitano la città e i musei. Non vogliamo soltanto garantire i nostri posti di lavoro, ma vogliamo salari e condizioni di lavoro adeguati all’infinita ricchezza prodotta quotidianamente a Firenze", conclude la Cgil.

C.C.

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