MONICA PIERACCINI
Cronaca

’Muore’ l’impresa giovanile. In Toscana l’età media è 53 anni

I numeri di Confesercenti: nella regione Il 40 per cento delle aziende non supera il quinquennio di vita

Nico Gronchi, presidente di Confesercenti Toscana e vicepresidente vicario nazionale

Nico Gronchi, presidente di Confesercenti Toscana e vicepresidente vicario nazionale

Il 40 per cento delle imprese in Toscana non supera i cinque anni di vita. È il drammatico bilancio che emerge da un’analisi di Confesercenti: tra le attività avviate nel 2019 nei settori di commercio, alloggio e ristorazione, quattro su dieci hanno già chiuso i battenti entro il 2024. Un dato che supera la media nazionale (34,4%) e lancia un chiaro segnale d’allarme per il tessuto produttivo regionale. Il tasso di "mortalità" è altissimo nella ristorazione, dove ha cessato l’attività più della metà delle imprese (50,8%), seguito dal commercio (36,4%) e dal settore ricettivo (28,1%).

Particolarmente colpita risulta essere l’imprenditoria giovanile: nel Centro Italia, tra il 2019 e il 2024, sono scomparse quasi 7.600 imprese guidate da under 35, a fronte di 29.900 imprese "senior" chiuse nello stesso periodo. In parallelo, inoltre, cresce l’età media degli imprenditori: in Toscana ha raggiunto i 53,1 anni, una delle più alte d’Italia.

"Sulle imprese di commercio e turismo pesano l’eccesso di competizione, amplificato dall’ascesa dell’economia delle piattaforme web, una domanda interna ancora debole e l’elevato carico fiscale e burocratico. Questo rappresenta un mix di ostacoli che colpisce tutte le attività, ma che diventa quasi insormontabile per quelle giovanili", commenta Nico Gronchi, presidente di Confesercenti Toscana, vicepresidente vicario nazionale e presidente di Assoterziario.

"Il risultato è un tessuto imprenditoriale sempre più anziano e assottigliato: un paradosso per un Paese che un tempo era considerato la patria dell’impresa diffusa e delle ditte individuali – prosegue Gronchi –. Se non vogliamo archiviare questa Italia, servono azioni concrete a sostegno dell’impresa indipendente e dei territori: meno fisco, più formazione e, soprattutto, più governo dello sviluppo". "Oggi a dettare le regole è il web: si chiudono le città al traffico privato, ma si aprono le porte a un flusso incessante di corrieri, che consegnano ormai un miliardo di pacchi l’anno. Le case vacanze spuntano come funghi, svuotando i centri storici di residenti".

"È una trasformazione rapida, che è stata accelerata dalla pandemia e che ha spinto commercio e turismo in una fase di evoluzione tumultuosa. Ma – conclude il presidente di Confesercenti Toscana – è un cambiamento che non stiamo governando: e il prezzo lo stanno pagando i nostri territori".