REDAZIONE FIRENZE

Morto al poligono. Il dolore dei familiari. Chiedono risposte

"Da sempre appassionato di tiro, non era un uomo avventato". La ricostruzione dei fatti è ancora al vaglio degli inquirenti.

I soccorsi dei vigili del fuoco dopo l’incendio divampato al poligono di tiro di Galceti, a Prato

I soccorsi dei vigili del fuoco dopo l’incendio divampato al poligono di tiro di Galceti, a Prato

Hanno affidato il loro dolore ad una nota diffusa dall’avvocato Tommaso Cocci, incaricato di rappresentarli in questi difficilissimi giorni dopo la tragedia. I familiari di Alessio Lascialfari, morto venerdì pomeriggio nel poligono di tiro di Galceti, hanno voluto fare un breve ricordo del congiunto chiedendo, soprattutto, di sapere che cosa è effettivamente successo dentro la struttura e di accertare tutte le eventuali responsabilità.

Alessio Lascialfari aveva 65 anni ed era da tre anni in pensione dalle ex Officine Galileo di Firenze, oggi "Leonardo spa", doveva aveva lavorato. "Era da anni un appassionato di tiro, nello specifico quello dinamico, che praticava al poligono delle Croci di Calenzano – si legge nella nota a nome della famiglia – tuttavia conosceva bene l’ambiente e i luoghi che sono andati a fuoco dato che frequentava il tiro a segno di Galceti dove si ritrovava con amici e conoscenti, con cui condivideva la medesima passione. Dunque aveva una notevole esperienza per quanto riguarda i luoghi dove si praticano le discipline di tiro".

Per quanto riguarda la ricostruzione dei fatti, la famiglia "non è ancora a conoscenza di alcunché, in quanto, a quasi 72 ore dal fatto, non ha ricevuto alcuna comunicazione ufficiale da parte delle autorità competenti" continua la nota.

I familiari, sulle ipotesi al vaglio degli inquirenti e ancora oggetto di accertamenti tecnici (la procura ha nominato un consulente che ha già effettuato un sopralluogo al poligono di tiro) precisa che "Alessio non era uomo dai gesti avventati, bensì una persona che si contraddistingueva per prudenza ed estrema attenzione nella gestione della sua passione per il tiro".

Poi l’ultimo passaggio nel quale emerge con ancora più forza il dolore dei parenti della vittima: "La famiglia attende notizie dalle autorità preposte sulla salma del proprio caro e farà tutto ciò che le è consentito per ottenere una ricostruzione che spieghi con esattezza le dinamiche dell’accaduto ed accerti tutte le eventuali responsabilità".