STEFANO BROGIONI
Cronaca

Mortale in via Gioberti, a più di novanta all’ora sotto l’effetto di droga: Lorenzo Brogioni fu ucciso così

Il conducente aveva pure bevuto. E ora chiede scusa: "Ho sbagliato"

La scena dell'incidente accaduto a Firenze in via Gioberti e in cui ha perso la vita Lorenzo Brogioni

La scena dell'incidente accaduto a Firenze in via Gioberti e in cui ha perso la vita Lorenzo Brogioni

Firenze, 24 novembre 2023 – In tre, a più di 90 all’ora, su una moto di grossa cilindrata rubata, con il conducente senza patente e alterato da alcol e cannabinoidi.

E’ già giunta l’ora del processo per i tre nordafricani (di cui uno minorenne) che a bordo di una Bmw rubata, sfrecciando contromano in via Gioberti a velocità folle, causarono la morte di Lorenzo Brogioni, il libraio di 43 anni originario del Galluzzo che a bordo della sua Panda stava imboccando quella stessa strada.

Grazie a un’indagine serrata, condotta dalla polizia municipale, con l’ausilio anche della polizia stradale per alcuni particolarissimi rilievi, è stato identificato e indagato anche il terzo passaggero del mezzo: si tratta di un tunisino di poco più di 18 anni che, restando illeso dopo il tremendo schianto, riuscì a dileguarsi.

Ora, il pm titolare dell’inchiesta, il pm Gianni Tei, ha già chiesto il giudizio immediato per i due maggiorenni. E un iter fotocopia è stato avviato anche dalla procura dei minori, competente per la posizione del 17enne che si trovava nella posizione di “secondo“ dei due passeggeri. Il giudice Federico Zampaoli ha mandato a processo i due maggiorenni: il 13 febbraio, la prima udienza. Ma con ogni probabilità, già nei prossimi giorni, i due imputati maggiorenni chiederanno di essere giudicati con il rito abbreviato. "Harathi è consapevole di aver fatto un errore molto grave e chiede scusa alla famiglia", dichiara il difensore del conducente della moto rubata, l’avvocato Samuele Zucchini.

Omicidio stradale, guida in stato d’ebbrezza, lesioni, furto, più una sfilza di infrazioni al codice della strada: queste le contestazioni di cui dovranno rispondere, a vario i titoli, i due nordafricani davanti al tribunale.

La ricostruzione. Nella notte tra il 16 e il 17 ottobre scorso, i tre si sarebbero impossessati di una Bmw parcheggiata in centro: la misero in moto dopo aver forzato il blocchetto d’accensione.

Da quel momento, sarebbe cominciata una corsa sul mezzo a due ruote, non nuovo ma con un motore di 650 centimetri cubici di cilindrata.

Alla guida, secondo quanto ricostruito grazie anche alle immagini delle telecamere dei negozi della via dello shopping , si sarebbe messo Mohamed Omor Omran Harathi, tunisino di 24 anni attualmente detenuto a Sollicciano per questo. L’uomo, della stessa nazionalità del passeggero Ayoub Rezgi (questi appena diciottenne), avrebbe imboccato via Gioberti da piazza Beccaria, accelerando in maniera spropositata. Almeno di 90 chilometri all’ora la velocità raggiunta, una velocità che non gli avrebbe consentito di arrestare il mezzo in tempo quando, all’altezza dell’intersezione con via del Ghirlandaio, la moto si trovò di fronte Brogioni e la sua Panda.

L’utilitaria, centrata all’altezza dello sportello lato guidatore, si ribaltò e il suo conducente morì sul colpo. Nello scontro, anche il passeggero minorenne (che non indossava il casco) riportò serie lesioni. Dagli accertamenti tossicologi, è inoltre emerso che, al suo arrivo in ospedale, Harathi aveva un tasso alcolemico non inferiore a 0,88 grammi per litro, ed è risultato positivo anche all’assunzione di cannabis.