
La scrittrice Donatella Contini Bonacossi, autrice di numerose raccolte di racconti e testi teatrali, specialmente destinati alla scuola, è morta a Firenze all’età di 95 anni. La cerimonia funebre si svolgerà oggi alle 14, nella chiesa fiorentina di Santa Maria al Pignone. Era nata a Roma nel 1926, terzogenita di Sandro Augusto Contini Bonacossi e Valentina Pannicelli. Laureata in letteratura italiane all’Università di Firenze con Giuseppe De Robertis, ha esordito nel 1943 pubblicando su “Il Selvaggio” di Mino Maccari, con presentazione di Anna Banti, un racconto scritto all’età di 15 anni intitolato “I sogni”. A questo precoce debutto è seguito un lungo periodo di silenzio creativo quasi totale, nel quale tuttavia ha continuato ad avere rapporti con personaggi del mondo della letteratura e dell’editoria, tra i quali Anna Banti, Marco Forti, Giorgio Luti e Cesare Garboli. Contini Bonacossi ha insegnato nella scuola media e ha vissuto a lungo a Siena, prima di tornare ad abitare a Firenze con il marito Giorgio Weber, luminare dell’anatomia patologica. Dagli anni ‘90 la scrittrice ha ricominciato a pubblicare con energia instancabile. Ha collaborato con le riviste “Paragone”, “Michelangelo”, “Erba d’Arno”, “Caffè Michelangiolo” e “Bloc notes”. Ha vinto il Premio Cesare Pavese - Mario Gori e il Premio Il Ceppo nel 1991 per il racconto “Le verità nascoste”, poi confluito nel volume “Del colore del Rio de la Plata”. Tra il 1998 e il 2007 ha scritto dieci testi teatrali, andati in scena con varie repliche a Firenze, a Siena, a Roma e a Milano L’archivio Donatella Contini è stato donato all’Archivio di Stato di Firenze.