FRANCESCO
Cronaca

Monumenti Un archivio da riscoprire

Francesco

Gurrieri

Tanto silenzioso quanto prezioso, esiste a Palazzo Pitti, nella Soprintendenza ai beni architettonici, un inestimabile patrimonio documentale che raccoglie più di cinquemila grafici di rilievo dei maggiori monumenti delle province di Firenze, Arezzo, Pistoia e Prato. Una vera e propria “anagrafe” del patrimonio amato e invidiato da tutto il mondo. Il “rilievo del monumento” fu per molti anni, la denominazione della cattedra di Italo Gamberini (progettista della Stazione di Santa Maria Novella, con Michelucci e il Gruppo Toscano), ma in realtà esercitato in soprintendenza, sotto la direzione di Antonio Bigazzi. Il professor Bigazzi fu un vero maestro di applicazioni della geometria descrittiva; i suoi rilievi, le sue assonometrie, le sue vedute dei monumenti “a volo d’uccello” restano vere e proprie lezioni di stile. Già operante nell’amministrazione delle Belle Arti col passaggio del fronte nel 1944, rimase un riferimento per decenni. Se oggi disponiamo di questa anagrafe, lo dobbiamo al suo impegno e alla sua fedeltà allo stato. Dall’Abbazia di Vallombrosa alla Fortezza pistoiese di Santa Barbara, dal Monastero di Montecasale (Sansepolcro) al Castello dell’Imperatore a Prato, dai rilievi del Centro di Firenze distrutto dalle mine a quelli – preziosissimi – degli scavi di Santa Reparata (e alle sue fasi evolutive fino a Santa Maria del Fiore), ebbene, di tutto ciò dobbiamo esser grati ad Antonio Bigazzi e ai suoi bravi collaboratori che è doveroso ricordare: Romano Palagi, Giuseppe Leo, Renzo Galgani, Giuseppe Marconi, William Tedeschi, Luigi Guerrini, Piero Berzi e Saverio Bambi. Questa vera e propria scuola, cresciuta sotto diversi soprintendenti, quali Carlo Calzecchi Onesti, Armando Venè, Alfredo Barbacci, Guido Morozzi, Nello Bemporad, solo per ricordarne alcuni, attende ancora di essere valorizzata. Occorre prender coscienza di questa ricchezza che vale quanto una pinacoteca; e studiarla, catalogarla scientificamente, digitalizzarla. E programmarne, appena possibile, un’adeguata mostra.