Medici ospedalieri e prof. La guerra delle carriere

Il diverso metodo di selezione per Anaao è una delle ragioni delle fughe

Medici ospedalieri e prof. La guerra delle carriere

Medici ospedalieri e prof. La guerra delle carriere

Il problema delle carriere dei medici ospedalieri è uno di quei temi cari alla sigla sindacale Anaao, il più rappresentativo sindacato dei medici ospedalieri. Più volte Anaao, sul fronte di battaglia di rivendicazione dei diritti, ha fatto presente che una delle ragioni per cui tanti medici scappano dagli ospedali è proprio la percezione che sia impossibile salire sull’ascensore per crescere di ruolo nella professione. Il segretario toscano Gerardo Anastasio ha portato in superficie ciò che covava da tempo e cioè che nelle aziende ospedaliero universitarie il diverso sistema di selezione applicato dalle Università per scegliere i professionisti alla guida di unità operative o dipartimenti rischiava di creare disparità di trattamento tra dipendenti.

Ed è proprio questo problema che più volte ha visto uscire dall’ospedale di Careggi professionisti che accorgendosi della mancanza di prospettiva hanno preferito andare altrove. Magari alla Asl dove, da vincitori di concorso, si sono affermati alla guida di unità operative o funzionali di primo piano. Il problema è che il domino rischia di avere un effetto a cascata nient’affatto virtuoso in quanto anche all’interno dell’azienda sanitaria ci sono professionisti che ambiscono alla scalata.

Possono certo partecipare ai concorsi, ma le prerogative per vincerli si creano anche in base al curriculum. Un tema sul quale anche l’Ordine dei medici di Firenze pone particolare attenzione. Parlavamo dell’ultimo caso, non per puntare il dito ma come esempio. E’ uscito per pensionamento dall’Asl Toscana centro Massimo Di Pietro che era direttore della struttura operativa complessa Malattie Infettive 1 che fa riferimento agli ospedali Santa Maria Annunziata nell’area fiorentina e San Giuseppe di Empoli. Non c’è ancora un sostituto che dovrà essere selezionato per concorso. Ma l’attuale facente funzioni è Filippo Bartalesi, un infettivologo al top proveniente da Careggi, dove la struttura organizzativa complessa di Malattie infettive e tropicali è clinica universitaria, dunque a guida di un professore, in questo caso noto e di chiara fama come Alessandro Bartoloni.

Il doppio binario, al di là delle persone e delle professionalità in questo caso tutte di comprovata eccellenza, come sostiene il presidente dell’Ordine dei medici di Firenze Pietro Dattolo, rischia di creare figli e figliastri. E anche dissapori e inimicizie che poi si riflettono nell’ambiente.

Alcuni sindacati chiedono una revisione del sistema. Ma da decenni lo schema rimane lo stesso. Cambierà?

Ilaria Ulivelli

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