GIOVANNI BOGANI
Cronaca

Maurizio Lombardi, il ’cattivo’: "Mi hanno disegnato così"

L’attore fiorentino è nel cast di "Giulietta è Romeo" di Giovanni Veronesi. Due serie tv in uscita mentre al Teatro di Fiesole propone il suo one man show.

"Ho compiuto cinquant’anni da poco: è finito il primo tempo della vita, ma inizia il secondo. Che cosa cambia? Che prima ti senti invincibile e ora ti senti più umano. Ho ancora sogni, ho ancora desideri, ho ancora curiosità. E voglio continuare a fare ciò che amo". Ciò che Maurizio Lombardi, fiorentino doc, ama con tutto se stesso è recitare, incarnare personaggi complessi, con quella faccia che ricorda la maschera immortale di Buster Keaton.

Come si vive, da attore, con un volto così forte?

"Beh, se hai gli occhi celesti e il viso bello, alla Paul Newman, tutto diventa più semplice. Quando hai una faccia alla Buster Keaton, devi imparare a gestirla. Ma, come Jessica Rabbit, mi hanno disegnato così".

E ’così’, Maurizio Lombardi ha scalato mille vette nel mondo dello spettacolo e del cinema, fino a lavorare con Paolo Sorrentino nella serie "The New Pope". Fra poche settimane, debutterà al teatro di Fiesole con lo spettacolo "Ho visto cose".

Di che cosa si tratta, Maurizio?

"E’ un one man show, una riflessione ironica sul genere umano. Lo porto in scena a Fiesole il 29 febbraio e l’1 marzo. Rifletto sulla nostra vita quotidiana, e sul nostro rapporto con l’intelligenza artificiale. Siamo obsoleti? Forse sì. O forse siamo e saremo sempre qualcosa di diverso dagli androidi, e conserveremo la nostra unicità e la nostra bellezza. Nello spettacolo cerco di capirlo, insieme a tre straordinari musicisti come Claudio Corona, Lorenzo Fufferi e Giuseppe Scarpato".

Il 14 febbraio la vedremo al cinema in "Giulietta è Romeo" di Giovanni Veronesi. Con quella ’è’ del verbo essere a sparigliare le carte.

"Sì, lavorare con Veronesi – era la mia prima volta con lui – è stata una meravigliosa scoperta. Un talento vero, toscano, graffiante. Io interpreto il compagno di Sergio Castellitto".

Come è lavorare con Sergio Castellitto, che ha una personalità molto forte, travolgente?

"Il bello è stato proprio seguirlo, e rispondere a ciò che Sergio ti regalava sul set. Stare nella scia di un grandissimo attore".

Per lei prosegue anche una fortunata carriera internazionale.

"Sì, ho finito da poco una serie Netflix diretta dal premio Oscar Steve Zaillian. Si chiama ‘Ripley’, sono otto puntate con Dakota Fanning e con Andrew Scott, il prete della serie ‘Fleabag’. Io interpreto un ispettore di polizia nell’Italia degli anni ’50. Abbiamo girato a Capri, Palermo, Venezia, è stato meraviglioso. Poi, per Amazon, uscirà ‘Citadel’, una serie diretta da Arnaldo Catinari, che vede come protagonista Matilda De Angelis. Io sono l’antagonista, il ‘cattivo’. Del resto, mi hanno disegnato una faccia da ‘vilain’, che devo fare?".