
L'arrivo a Firenze del Presidente della Repubblica, Mattarella (foto Giuseppe Cabras/New Pressphoto)
Firenze, 24 febbraio 2015 - Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella è arrivato a Firenze, alla stazione di Santa Maria Novella, a bordo di un treno Frecciargento partito da Roma Termini. Ad accoglierlo alla stazione c'era il sindaco Dario Nardella.
Mattarella ha preso posto, insieme al sindaco Dario Nardella e al prefetto Luigi Varatta, su un convoglio della tramvia predisposto per lui e per il suo staff che lo ha condotto a Scandicci in una ventina di minuti. Il vagone con a bordo il Presidente, partito da una posizione arretrata, si è poi soffermato brevemente alla fermata ordinaria di Santa Maria Novella davanti ai viaggiatori in attesa e qualcuno ha cercato di salire, ma è stato loro spiegato che il convoglio era riservato per motivi di sicurezza. Il convoglio con a bordo il Presidente ha i lampeggianti accesi ed è seguito da un'auto della società di gestione della tramvia.
Il Capo dello Stato è in città per inaugurare i corsi di formazione per l'anno 2015 della Scuola superiore della magistratura che ha sede alla villa di Castel Pulci a Scandicci. Il Presidente della Repubblica concluderà la cerimonia alla quale ha presenziato anche il presidente del Senato Pietro Grasso. Presenti il vicepresidente del Csm Giovanni Legnini e il ministro della giustizia Andrea Orlando.
"Anche la magistratura deve darsi delle strategie organizzative volte al recupero di efficienza - ha detto Mattarella - si tratta di un recupero necessario per rispondere efficacemente al bisogno di legalità fortemente avvertito nel Paese". "Sono lieto di essere qui, in un luogo suggestivo di storia e di cultura - ha proseguito - La vicina Badia a Settimo, per la quale il Comune di Scandicci si sta adoperando, potrà contribuire al processo di formazione". Poi ha sottolineato la sua volontà di stare vicino ai giovani magistrati: "Come i miei predecessori Ciampi e Napolitano, ho intenzione di incontrare i giovani magistrati alla fine del loro tirocinio". "Va apprezzata l'attenzione che la Scuola riserva alle iniziative legislative in atto - ha sottolineato il Presidente - Per il funzionamento della Giustizia in Italia è fondamentale la preparazione dei magistrati". "Il compito affidato dalla Costituzione ai magistrati è un compito né di protagonista assoluto nel processo né di burocratico amministratore di giustizia".
Vale quindi sempre, ha spiegato il capo dello Stato, "il monito di Piero Calamandrei: 'il pericolo maggiore che in una democrazia minaccia i giudici è quello dell'assuefazione, dell'indifferenza burocratica, dell'irresponsabilità anonima".
Parlando di fronte al ministro della Giustizia, Andrea Orlando, e al vicepresidente del Csm, Giovanni Legnini, il presidente Mattarella ha spiegato che le sfide che attendono i magistrati italiani sono "tanto più impegnative in un contesto di crescenti attese da parte dei cittadini, sempre più esigenti verso un servizio essenziale come la giustizia, chiamata a definire ogni giorno l'equilibrio tra diritti e doveri applicando le regole dettate dalla legge". Per questo, ha aggiunto il capo dello Stato, "il controllo di legalità, per essere giusto ed efficace, impone percorsi formativi idonei a sviluppare nei magistrati la capacità di comprendere le dinamiche in corso nel mondo in cui operano". Per tutte queste ragioni, secondo Mattarella, "l'alto livello di preparazione professionale rappresenta la struttura portante su cui si regge l'indipendenza della magistratura".
ORLANDO - Il ministro della Giustizia, Andrea Orlando, intervenendo all'inaugurazione dell'anno formativo della Scuola superiore della magistratura, ha esordito dicendo che "la riforma dello Stato e la riforma della giustizia risultano profondamente intrecciate, poiché il rinnovamento della Repubblica si fonda anche su una rinnovata ed efficace giurisdizione". "La ricostruzione della credibilità delle istituzioni - ha aggiunto - è una sfida che non può conoscere esclusioni". Poi, dopo aver citato Sandro Pertini - gli ordinamenti non sono immutabili purché dentro i procedimenti previsti dalla Costituzione -, Orlando ha aggiunto: "Il cambiamento è un processo ormai avviato e un compito da assolvere, anzi un'eccezionalità storica da affrontare che impone un supplemento di passione civile, di impegno, di disponibilità ad accogliere le ragioni altrui e a farsi carico di un comune destino".
LEGNINI - "Riguardo le profonde innovazioni sulla giustizia mi permetto di ringraziare il ministro per l'importante e difficile lavoro che quotidianamente svolge e per il dialogo con il governo autonomo della magistratura". Così il vicepresidente del Consiglio superiore della magistratura, Giovanni Legnini.
IL BENVENUTO - Intanto, "Adesso", l'associazione culturale dei cattolici democratici, dà il suo benvenuto a Firenze al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella: "Benvenuto Presidente. Contenti prima tappa istituzionale del suo mandato parta da qui". "L'Associazione, nata a Firenze, dopo averlo avuto ospite in iniziative recenti - si spiega in una nota - si rallegra di riaverlo in terra fiorentina come prima visita istituzionale dalla sua elezione, occasione per noi significativa e senz'altro gradita. Da parte nostra gli auguri di buon lavoro certi che gli anni del suo mandato potranno essere profondi e proficui per il Paese come la difficoltà del tempo che viviamo richiede".
LA PARTENZA - Mattarella ha lasciato Scandicci. Come all'andata, ha usato come mezzo di trasporto la tramvia per raggiungere la stazione di Santa Maria Novella. Da lì, insieme ai suoi più stretti collaboratori, prenderà un treno ad alta velocità per fare rientro a Roma.