MICHELE BRANCALE
Cronaca

Matrimoni gay, Toscana Oggi si ‘appella’ a Renzi

Nel numero in uscita si conferma la posizione di critica e rottura: 'Ribadiamo il nostro no alle trascrizioni'

Il cardinale Giuseppe Betori, presidente dei vescovi toscani (Germogli)

 Firenze, 11 febbraio 2015 - Non è nello stile di ‘Toscana Oggi’, il periodico delle diocesi toscane, giocare alla polemica o ad alzare i toni. E d’altra parte non lo è nemmeno nello stile del sindaco Dario Nardella e della vice del primo cittadino Cristina Giachi. Peraltro collaborazione e stima – basti pensare alle parole di Giachi sui presepi - sono state sottolineate lungo questi mesi e rimarranno. Tuttavia le posizioni sulla trascrizione delle nozze contratte dai gay all’estero nel registro delle unioni civili (non in quello dei matrimoni) restano diverse, perché a giudizio del periodico rivelano concezioni distanti sulla “grammatica antropologica di base” ovvero su ciò che “per natura e struttura biologica è diverso”. La stessa coppia, prima di questa delibera, avrebbe potuto iscriversi comunque al registro, con gli stessi effetti amministrativi, con la sola differenza di risultare non come “sposi” ma come due persone “legate da vincoli affettivi”.

«Abbiamo scelto la strada del pragmatismo e della legalità - ha detto Nardella dopo l’approvazione della delibera - Manteniamo fede ad un impegno assunto senza inseguire azioni ‘manifesto’». ‘Toscana Oggi’ risponde riproponendo sul cartaceo del nuovo numero del settimanale, la nota della redazione diffusa nei giorni scorsi via web, il ricordo dell’intervento di Matteo Renzi, nel 2007, all’assemblea della Margherita quando Mattarella gli tolse la parola perchè aveva sforato sette minuti, e i contenuti di un comunicato congiunto del Forum Toscano delle Associazioni Familiari e l’Unione Giuristi Cattolici, firmato dai rispettivi presidenti Gianni Fini e Francesco Zini. Nell’intervento interrotto dal futuro Presidente della Repubblica, Renzi parlava del registro delle Unioni civili: “Sapete in dieci anni quante coppie si sono iscritte? 42 coppie di cui 6 omosessuali, in dieci anni... Allora va benissimo i Dico e la laicità, ma ci sono problemi diversi e più forti nel Paese che noi dobbiamo affrontare con fantasia e coraggio”.

Per Fini e Zini il registro delle unioni civili, espressivo di una “prassi emulativa” di altri Comuni, sarebbe “il primo passo per tentare di imporre il matrimonio egualitario, uno dei tanti aspetti che caratterizzano orientamenti culturali e antropologici che giustamente Papa Francesco indica come colonizzazione ideologica, in altre parole la pretesa di allargare senza confini la sfera dei diritti soggettivi o individuali, consapevolmente ignorando che la vera ingiustizia e offesa al principio di uguaglianza è trattare alla stesso modo cose diverse”. Per ‘Toscana Oggi’ la Giunta comunale di Firenze “avrà risposto a una maggioranza di consiglieri, ma ha tradito il sentire comune della gente trasmesso da secoli”. “Francamente – ha replicato il vicesindaco Cristina Giachi - ci sentiamo in sintonia con la grande maggioranza dei cittadini che chiedono passi avanti importanti sul tema dei diritti civili. Ma non è soltanto una questione di eguaglianza. È anche, e soprattutto, una questione di dignità”. La delibera “non aggira in alcun modo la circolare dei prefetti e non viola alcuna legge anagrafica“.