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Magris, il suo archivio al Vieusseux

Lo scrittore ieri a Palazzo Vecchio. Nardella: "Sarebbe il candidato ideale per la rifondazione etica Paese"

Manoscritti, carteggi, appunti di lavoro, bozze di stampa. E ancora: saggi, testi di narrativa, di critica, di teatro e tanto altro. Un archivio privato che illustra la sua attività di intellettuale, docente, narratore, germanista, saggista e traduttore. Quest’ampio fondo, finora custodito nella sua casa di Trieste, Claudio Magris ha deciso di donarlo al Gabinetto Vieusseux. "Con gesto generoso – ha detto la direttrice del Vieusseux, Gloria Manghetti – Magris ha fatto questo dono alla città, attraverso la nostra istituzione, per il forte legame che sente con Firenze e con il nostro istituto. L’archivio spazia dai manoscritti alle corrispondenze con personalità di tutto il mondo, dalle traduzioni di tutti i suoi libri alle fotografie. Insieme al suo, ha donato anche l’archivio della sua prima moglie Marisa Madieri, scrittrice, mancata nel 1996. Andrà ad arricchire il nostro fondo, tra gli archivi di altri grandi autori come Gadda, Pasolini, De Filippo, Mario Luzi". La cerimonia di donazione è avvenuta a Palazzo Vecchio, nel Salone dei Cinquecento, introdotta dallo storico della lingua e saggista Gian Luigi Beccaria, con Dario Nardella, la rettrice dell’università di Firenze, Alessandra Petrucci, Ernestina Pellegrini, Alessandro Piperno curatore della collana ‘I Meridiani’, la germanista Maria Fancelli e lo scrittore Paolo Di Paolo. Perché Magris abbia scelto Firenze lo spiega così: "Essere accolto nel Vieusseux lo considero uno dei premi più importanti della mia vita. Il merito di quest’idea è di Gloria Manghetti e di Ernestina Pellegrini. Questa è una città recidiva nell’attenzione nei miei riguardi: due anni fa mi ha organizzato anche una bellissima festa con le Chiavi della città". "Aver pensato a Firenze per la donazione del suo archivio è un grandissimo e graditissimo regalo per la città. Da oggi lo sentiamo ancora di più, e per sempre, legato alla nostra comunità - ha detto il sindaco Dario Nardella -. Magris è stato uno dei rappresentanti più autorevoli di quella ‘linea triestina’ di scrittori e intellettuali che ha avuto nel corso del Novecento un rapporto privilegiato con la nostra città. Una donazione che viene ad arricchire il patrimonio documentario di quella ‘cassaforte della memoria letteraria’ che è il Vieusseux, offrendo la possibilità di addentrarsi nell’officina letteraria di questo narratore d’eccezione. Una guida autorevole che, anche per scherzare un po’, vedrei bene in un toto Quirinale quale candidato ideale per guidare una rifondazione, un cambiamento in senso etico, progressista, del nostro Paese".

Maurizio Costanzo