
L’ultimo sorriso della Piera. Addio alla mitica paninara
"E se s’andasse a pigliare un panino dalla Piera?". Ma l’interrogativo era, ogni volta, poco più che un inutile orpello perché la proposta era già da sola sentenza. "Si va". E finivano così, puntualmente, le scorribande notturne degli anni’90 – che sembravano al tempo tutte uguali, ma a riavercele... – con un morso all’hot dog sotto la curva Ferrovia e la maionese generosa che s’impastava sui primi baffi della gioventù.
La ’Piera’ (che il cognome era Vitali forse Firenze l’ha scoperto solo ieri) era sempre lì, annidata nel suo chiosco, a sciogliere sottilette ("Ti ce la metto?") sopra gli hamburger arroventati sulla piastra che mitigavano per un istante l’aria gelida dell’inverno o incendiavano quella calda dell’estate. Umanità a tranci, sorsi di birra, sorrisi, cazzottoni al pungiball elettronico vicino alla pista da skate che hai visto mai un innocente e ingenuo guizzo di machismo last minute catturasse lo sguardo di una ragazza al tavolino... Tempi analogici, perfino le battute lo erano. La Piera ora non c’è più. E’ morta ieri mattina a 86 anni. Ai nipoti dal letto di ospedale ha detto solo ’Mi raccomando, se arriva un ragazzino senza soldi che c’ha fame il panino regalateglielo, perché siamo stati giovani tutti". Le mani nervose a sdraiare le salsicce per arrostirle, poi giù il ketchup, giù la senape, giù un po’ di peperoni.
"Vai, Piera, mettimici anche la salsa ai funghi. Oh piccante abbestia eh?". Dei ’mescoloni’ in quei panini che farebbero perdere i sensi agli chef professori di oggi, che avanzano a colpi di emulsioni e foglioline, ma come erano buoni. Un sorriso, una battuta. lo sguardo svelto, sempre. Dolce, pulito. Come quello delle nonne. Una nonna un po’ bizzarra, non quella del caffè la mattina, piuttosto quella delle confessioni notturne. Ci son passati tutti. Chi ha i capelli bianchi e chi oggi ha i primi brufoli. Piera Vitali, trapiantata a Firenze dalla natìa Lombardia, è stata il faro buono delle notti fiorentine.
Ha messo un panino caldo in pancia a tre generazioni di ragazzi, alle loro energie, alle loro serate storte, alla forza dei loro vent’anni. Anche il sindaco Nardella ieri l’ha ricordata: "Rimarrà sempre nel cuore di Firenze". Ciao Piera. Ne prendo un altro, wurstel e salsa al tarfufo. "E la sottiletta ce la voi?". "Vai".