L’omaggio della città alla 'signora Wanda'

Una festa a Palazzo Vecchio dedicata alla vedova del genio visionario Salvatore Ferragamo, che domani avrebbe compiuto cento anni

Wanda Ferragamo

Wanda Ferragamo

Firenze, 17 dicembre 2021 - Fino al giorno prima di morire era seduta alla sua scrivania a Palazzo Feroni Spini, come dal primo settembre 1960 quando, giovane madre di sei figli e vedova del grande Salvatore Ferragamo, accettò l’immensa sfida di trasformare in realtà i sogni di lui di fare della maison Ferragamo una delle case di moda più famose e importanti del mondo, universo d’eccellenza del total look per uomini e donne. Lui, Salvatore, genio visionario e creatore di insuperabili calzature per dive, regine, principi e protagonisti del jet set mondiale, se ne era andato troppo presto e la responsabilità di Wanda Miletti Ferragamo in quei giorni era una cosa inimmaginabile.

Nella foto sotto Wanda e Salvatore Ferragamo

Wanda e Salvatore Ferragamo

Ecco così che domani 18 dicembre, giorno in cui la signora Wanda come tutti l’hanno sempre chiamata avrebbe compiuto 100 anni si trasforma in una festa di ricordi familiari, teneri e accorati, perché una mamma e una nonna così non è da tutti. Anche per gli amici e gli estimatori questi 100 anni di memorie belle e di sfide imprenditoriali sono un segno del destino, anche per Firenze che Salvatore Ferragamo scelse per il suo lavoro nel 1927 e che adottò Wanda giovane sposa nel 1940. "Ai tempi veniva in ufficio anche il sabato e la domenica – racconta la figlia Giovanna Gentile Ferragamo – e nonostante l’impegno ci è stata sempre vicina, con affetto e giusta severità. Ricordo ancora il viaggio a Bonito, dove mamma e paà erano nati e si erano innamorati a prima vista, era il 1996. Mia sorella Fiamma come regalo alla mamma organizzò un bus dove prendemmo posto tutti!". In famiglia ci sono tantissime lettere, foto, storie perché Wanda Ferragamo voleva che nulla si perdesse di questa straordinaria avventura di vita e di moda. "In tutte le sue azioni e i suoi pensieri – dice Leonardo Ferragamo, presidente di Salvatore Ferragamo Spa – c’era sempre nostro padre e i suoi insegnamenti. Qui a Palazzo Feroni Spini tutto parla di lei, del suo gusto, della sua eleganza, del suo amore per la famiglia".

Mattiniera, metodica, sempre perfetta ed equilibrata, esempio insuperabile di madre e di imprenditrice illuminata. Grande carisma e immensa fede in Dio. "Peccato che mamma non c’è, sarebbe stato bello festeggiare 100 anni con lei! – dice con tenerezza Ferruccio Ferragamo al quale lei ha passato il testimone di capofamiglia – Ci manca tantissimo, la sento molto vicina e la rivedo sempre seduta sulla sua poltrona al Palagio. Mi dà tanta serenità. Il suo motto preferito era: il tempo è galantuomo!". Particolare l’affetto di Wanda Ferragamo per i tantissimi nipoti. La ricorda Angelica Visconti, appena eletta vicepresidente dell’azienda. "Una nonna affettuosa che ci ha sempre spinto a migliorarci – racconta Angelica – e che ci ha insegnato a sognare tenendo i piedi per terra". Domani in Palazzo Vecchio il sindaco Dario Nardella con la famiglia Ferragamo scoprirà un totem che fiorentini e turisti potranno ammirare: sopra c’è scritta la Lettera a Firenze che la Signora Wanda scrisse nel 2003 perché fosse letta al suo funerale. E così è stato.

 

 

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