Liste di attesa infinite Disabili, è un’odissea "Visita dopo 159 giorni" per il permesso auto"

Rosaria ha chiamato a novembre per rinnovare il tagliando ma non c’è stato un medico disponibile per verificare le sue condizioni "Primo posto libero ad aprile, a quarantuno giorni dalla scadenza".

Liste di attesa infinite  Disabili, è un’odissea  "Visita dopo 159 giorni"  per il permesso auto"

Liste di attesa infinite Disabili, è un’odissea "Visita dopo 159 giorni" per il permesso auto"

di Linda Coscetti

FIRENZE

Centocinquantanove giorni di attesa per un permesso disabili. Ora che il vecchio tagliando sta per scadere Rosaria Mastronardo, 60enne, fiorentina non sa come fare. Colpa della burocrazia e della mancanza di personale che rischiano di trasformare la richiesta di una visita Asl in un’odissea.

"Sono più di cinque mesi che aspetto un appuntamento per il rinnovo del contrassegno per l’auto, dato che sono disabile". E’ questo l’acceso grido di richiesta d’aiuto da parte di Rosaria, affetta da disabilità motoria che dal novembre dello scorso anno tenta di poter rinnovare il suo tagliando, necessario per gli spostamenti.

Ma la visita, necessaria alla proroga della concessione, è stata fissata ben oltre la data di scadenza triennale dell’attuale contrassegno. Quindi, per più di un mese, la 60enne ha l’angoscia di come potrà vivere e muoversi, nonostante la preziosa presenza di suo marito.

"Il mio attuale contrassegno scade tra meno di due giorni – prosegue Rosaria –, mi ero mossa per tempo, già il 21 novembre 2022, avevo chiamato il cup per prendere l’appuntamento per il rinnovo".

Con la voce rotta dalle lacrime, cercando di non perdere la speranza aggiunge: "Mi hanno dato appuntamento il 29 aprile 2023, questo significa che dovrò stare ben 41 giorni senza contrassegno, gli operatori telefonici mi hanno detto che non sapevano come aiutarmi, anche se tutti erano al corrente del prolungarsi della situazione, avrei soltanto dovuto attendere il giorno della visita". La lunga burocrazia per ottenere il tagliandino non finisce qui.

"Ho provato a contattare altri enti (in particolare l’ufficio che si occupa dei permessi ztl, ndr), cercando di ottenere copertura per questi 41 giorni, ma seppur tutti fossero rammaricati, mi hanno detto che non mi avrebbero potuta aiutare", continua amareggiata.

"E’ innaccettabile, nelle mie condizioni, attendere non solo centocinquantove giorni, ma restare scoperta per ben quarantuno".

Il problema, secondo la sessantenne, sarebbe in seno agli organici dell’Azienda. "Sono venuta a conoscenza che questo ritardo, a carico della medicina legale, è dovuto al fatto che c’è soltanto un medico che si occupa di fare questo tipo di accertamenti – continua – tutti sapevano, tutti ne erano a conoscenza, ma nessuno ha provveduto per poter porre rimedio".

Una trafila che si ripete con cadenza annuale da tempo, se non nel 2021, quando le è stato rinnovato per tre anni. "L’ultima volta la dottoressa, vedendo le mie condizioni, aveva deciso di concedermi il contrassegno per tre anni la mia situazione medica è peggiorata, non mi merito così poca considerazione".

L’appello di Rosaria si conclude con una nota evidente di dolore. "Sono arrabbiata e delusa, chiedo più attenzione per le persone, come me, più deboli. Quello che sta accadendo a me potrebbe succedere ad altri". La Asl contattata sulla vicenda ha preso tempo per le necessarie verifiche.

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