REDAZIONE FIRENZE

L’inchiesta sull’alluvione. La memoria in procura: "Lavori mai eseguiti"

Il documento dei legali di alcuni comitati è al vaglio degli inquirenti. Ombre su degli interventi idraulici mancanti per l’argine della Marina.

Il documento dei legali di alcuni comitati è al vaglio degli inquirenti. Ombre su degli interventi idraulici mancanti per l’argine della Marina.

Il documento dei legali di alcuni comitati è al vaglio degli inquirenti. Ombre su degli interventi idraulici mancanti per l’argine della Marina.

L’inchiesta sull’alluvione di Campi Bisenzio del 2023 è entrata nel vivo. Accertamenti, analisi dei documenti acquisiti, incarichi a super consulenti da parte della procura. A tutto ciò, si aggiunge la memoria che gli avvocati di alcuni comitati di campigiani ha depositato nelle scorse settimana presso l’ufficio del procuratore capo, Filippo Spiezia (titolare del fascicolo), che intanto ha iscritto i primi nomi nel registro degli indagati.

All’attenzione degli inquirenti, i legali Simona Pragliola, Enzo Casetti, Luigi Napoli e Katia Traversini, hanno riportato un’illustrazione grafica e testuale di ciò che è avvenuto nella notte del 2 novembre del 2023. Ma anche di ciò che si è verificato a settembre del 2024 e a maggio del 2025, quando Campi è stata colpita da quelle che vengono definite per facilità delle ’mini-alluvioni’.

Nel documento presentato, prendendo in prestito anche le parole del fisico Roberto Buizza, si spiega che gli eventi meteorologici verificatisi nella Piana nono sono in alcun modo classificabili come "imprevedibile", bensì sono "altamente probabili". E su questo presupposto, si legge ancora, la prevenzione dei disastri nono dipende solo dalla previsione dell’evento stesso, ma richiede una serie di azioni coordinate e tempestive da parte dell’amministrazione territoriali proposte.

Sulle responsabilità e i possibili ’illeciti’ commessi, la memoria – relativamente alla rottura dell’argine del torrente Marina – svela la relazione a firma del genio civile della Regione Toscana, datata marzo 2017, nella quale già veniva sottolineata la necessita di eseguire "una campagna di saggi e sondaggi geognostici" propedeutici alla realizzazione di interventi di ripristino della difesa idraulica del territorio. Tale campagna, secondo gli atti del Consorzio Bonifica e della Regione Toscana visionati dai legali degli alluvionati, non risulta essere mai stata eseguita nel tratto di argine collassato a novembre del 2023.

Il fascicolo della procura di Firenze, aperto dal pm Luca Turco e continuato da Spiezia, i reati contestai sarebbero quelli di disastro colposo e omicidio colposo. Nella tragedia perse la vita Gianni Pasquini, 69 anni. L’uomo fu travolto dalla piena la sera di giovedì 2 novembre, nei momenti in cui l’alluvione fagocitò con estrema violenza le vie di Campi. Il suo corpo fu ritrovato nella zona dell’Asmana. Tra le province di Prato e Pistoia, furono otto in totale le vittime in Toscana. Nella Piana tutto ebbe inizio intorno alle 21 con l’esondazione del Bisenzio. Alle 23 la rottura dell’argine della Marina a Villa Montalvo. La piena inondò le vie di Campi. I report parlano di 180 millimetri di pioggia precipitati in sei ore (il 20% di quanta ne cade in un anno). Circa 30mila i campigiani colpiti dall’alluvione, quasi il 70% del

territorio rimasto sott’acqua. Un

evento che in tutta la Toscana ha provocato danni, ad aziende

e privati, per oltre due miliardi di euro.

P.M.