Linari, borgo fantasma da salvare. Iniziati i lavori per il ripopolamento

La zona è stata gradualmente abbandonata a partire dal 1960. E con l’intervento tornerà in vita . con uso residenziale e turistico.

Iniziati i lavori a Linari

Iniziati i lavori a Linari

L’ultimo tentativo in ordine di tempo di farlo tornare a nuova vita lo aveva fatto un paio di anni fa il Comune. Adesso pare che per il recupero del borgo fantasma di Linari sia cosa fatta grazie all’intervento di privati che ne hanno la proprietà. Il colore rossastro del cotto della zona, il lastricato di pietra, le architetture medievali, i vicoli, gli archi a sesto acuto, il castello, l’antica chiesa posta sul poggio più alto. Il borgo di Linari, abbandonato gradualmente dagli anni Sessanta, tornerà a vivere, come luogo residenziale, turistico ricettivo, dalla forte anima artistica. Grazie all’investimento della società proprietaria "Linearis" che riprende il nome di Linari che significa linea di confine, il borgo sarà al centro di una complessa opera di riqualificazione e ristrutturazione per accogliere una struttura turistico ricettiva, alcuni appartamenti residenziali e uno spazio permanente dedicato all’arte contemporanea. Da qualche giorno sono partiti i lavori e Gilberto Sandretto e Flavio Garcia della Linearis, l’architetto Marco Pecchio, rappresentanti della ditta Restauro e Costruzioni e il sindaco di Barberino Tavarnelle David Baroncelli si sono recati insieme sul posto per fare un sopralluogo.

Il sindaco ha evidenziato che il recupero del borgo delle aree private, parte di un più ampio percorso di valorizzazione, permetterà di realizzare l’intervento dell’unica area appartenente al Comune, la chiesa di Santa Maria Linari, su cui sono state stanziate risorse pubbliche. In particolare l’investimento, previsto dall’amministrazione comunale, è volto alla progettazione, alla ristrutturazione e alla messa in sicurezza della Chiesa di Santa Maria a Linari di origine medievale. Linari è stato luogo di centralità nel corso dei secoli fin dal tempo degli etruschi quando questo popolo lo viveva come il proprio fortilizio, parte dello stato della città di Volterra, una delle città della dodecapoli etrusca, all’incrocio tra la Valdelsa e la Valdipesa. Il borgo fu un presidio importante anche in età romana da cui assunse il nome, il termine Linearis, che vuol dire linea di confine, e trovò la sua massima espressione nel Medioevo, periodo nel quale conquistò l’identità municipale fino alle riforme comunitative, ovvero la costituzione della comunità di Barberino Val d’Elsa, da parte di Pietro Leopoldo negli anni ‘70 del 1700.

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