REDAZIONE FIRENZE

Il libro e le indagini sui genitori: il pm querela Renzi per un capitolo, lui in Senato: “Costituzione violata”

Il magistrato di Firenze ha chiesto un risarcimento per il contenuto del volume ‘Il mostro’ scritto dall’ex premier. Il leader di Iv: “Il Parlamento non può accettare un’invasione di campo così assurda e illegittima”

Il pubblico ministero di Firenze, Christine Von Borries, e il leader di Italia Viva, Matteo Renzi

Il pubblico ministero di Firenze, Christine Von Borries, e il leader di Italia Viva, Matteo Renzi

Firenze, 17 luglio 2025 – Matteo Renzi e procura di Firenze, nuovo capitolo. Ieri il senatore di Italia Viva ha letto la sua memoria difensiva di fronte alla giunta delle elezioni e delle immunità parlamentari in Senato nell’ambito del procedimento per diffamazione (in essere al tribunale di Milano) originato dalla querela del pubblico ministero di Firenze, Christine Von Borries, nei confronti dell’ex premier. Renzi – assistito dall’avvocato Lorenzo Pellegrini – ha chiesto il riconoscimento della sussistenza della prerogativa dell’insindacabilità (garanzia che protegge i membri del Parlamento da azioni legali).

Tutto parte nel 2023 con la pubblicazione del libro di Renzi “Il mostro. Inchieste, scandali e dossier. Come provano a distruggerti l’immagine“, il cui contenuto viene ritenuto diffamatorio dalla pm Von Borries. Il leader di Iv, si legge negli atti della Giunta, “è stato convenuto in giudizio al fine di ottenere l’accertamento della commissione dell’illecito di diffamazione” e la condanna “al pagamento di una somma a titolo di riparazione pecuniaria”.

La vicenda si colloca nell’ambito di due procedimenti giudiziari nei quali l’attività di indagine fu affidata alla pm fiorentina. Il primo procedimento (datato 2017) è quello a carico dei genitori dell’ex premier, Tiziano Renzi e Laura Bovoli, per presunto concorso in emissione di fatture per operazioni inesistenti. Il secondo procedimento (avviato nel 2019), sempre nei confronti di Renzi senior, ha oggetto il reato di traffico illecito di influenze. Per il primo caso, l’assoluzione dei Renzi è divenuta definitiva nel 2023 con la sentenza della Corte di Cassazione. Invece, in riferimento al secondo procedimento, la vicenda si è arrestata alla fase della conclusione delle indagini preliminari con il decreto di archiviazione del gip di Firenze nel 2021.

Così arriviamo al contenuto del libro. In particolare al capitolo primo – paragrafo 5, dal titolo ’L’assoluzione dei miei genitori’, che è l’oggetto del giudizio civile in corso. Von Borries sostiene che il testo in questione contenga affermazioni diffamatorie nei suoi confronti. Perché risulterebbe che “nell’esercizio delle funzioni di pubblico ministero – si legge ancora – nel procedimento per reato di concorso in emissione di fatture per operazioni inesistenti, abbia mancato di adempiere al proprio dovere professionale, non mettendo a disposizione della difesa il materiale probatorio che avrebbe sancito l’innocenza degli imputati, nonostante ne avesse avuto contezza nel giudizio parallelo (traffico illecito di influenze)”. Verrebbe inoltre “adombrata – continua – l’ipotesi che si sia resa responsabile di un reato, nascondendo illecitamente prove che sarebbero state, secondo Renzi, decisive per l’assoluzione degli imputati”.

L’ex premier ieri in Senato ha detto: “Per la seconda volta nel giro di pochi mesi siamo in presenza di una violazione dell’articolo 68 Cost. compiuta da pubblici ministeri in servizio presso la procura di Firenze”. E ancora: “Se le considerazioni svolte da un Parlamentare, in una lettera al Presidente del Senato e in plurimi interventi in Aula, possono essere contestate in giudizio dalla dottoressa Von Borries, pm di Firenze, siamo totalmente fuori dai principi della carta costituzionale. E il Senato non può accettare un’invasione di campo così assurda e illegittima”.

Pie.Meca.