L’ex sovrintendente sotto accusa. Ministero e Maggio contro Pereira

Ufficializzata la richiesta di costituzione di parte civile da parte dei due enti. Ma l’udienza slitta a fine ottobre

L’ex sovrintendente sotto accusa. Ministero e Maggio contro Pereira

L’ex sovrintendente sotto accusa. Ministero e Maggio contro Pereira

FIRENZE

La Fondazione Maggio Musicale e il Ministero della Cultura contro Alexander Pereira. All’udienza di ieri mattina, l’avvocatura dello Stato ha infatti avanzato richiesta di costituzione di parte civile nei confronti dell’ex soprintendente, per conto dei due enti. L’atto di costituzione del ministero riguarda le contestazioni di malversazione, peculato e le quote di sovvenzioni statali destinate al Maggio.

La decisione di costituirsi parte civile da parte della Fondazione è maturata nell’ambito del consiglio d’indirizzo.

L’udienza è stata poi rinviata al 31 ottobre (e successiva udienza il 28 novembre) perché la difesa di Pereira - l’avvocato Sigfrido Fenyes - sta preparando una memoria difensiva.

Il pubblico ministero Christine Von Borries, titolare delle indagini, contesta a Pereira il peculato per le spese sostenute a carico alla Fondazione del Maggio, ovvero l’aver fatto shopping e viaggi con la carta di credito dell’ente che ha diretto fino a quando lo "scandalo" non è diventato insostenibile. C’è poi un altro capitolo d’accusa, ed è quello riguardante la malversazione di erogazioni pubbliche, e cioè di aver usato i fondi affidati al Maggio dal governo per pagare le cosiddette spese correnti. L’accusa sostiene che con questi fondi Pereira avrebbe pagato stipendi e imposte anziché destinarli correttamente al rafforzamento del patrimonio della fondazione. La Cassazione invece aveva annullato, con rinvio al riesame di Firenze, il sequestro per equivalente da 126mila euro che venne eseguito il 29 giugno scorso per finalità di confisca. Ma a marzo il Riesame aveva nuovamente bloccato il patrimonio ritenendo che c’è il rischio – secondo i giudici – che venga disperso.

L’inchiesta, partita lo scorso 2022, fu innescata da un’interrogazione a Palazzo Vecchio dove FdI chiedeva spiegazioni su 60 mila euro spesi con la carta di credito della Fondazione Maggio Musicale per viaggi aerei e cene al ristorante.

ste.bro.