Pier Francesco De Robertis, direttore della "Nazione"
Firenze, 24 luglio 2015 - CARO DIRETTORE, ho assistito con un certo stupore alle traversie democratiche seguite al caso Crocetta. Non ho ben capito la posizione del Pd e di Renzi in particolare. Se sono a favore o contro le intercettazioni, se a favore o contro il Pd.
Salvo Rizzo Pontedera
RISPONDE IL DIRETTORE PIER FRANCESCO DE ROBERTIS
CARO RIZZO, il comportamento del Pd nella vicenda Crocetta, come in fondo in quella di Roma, non è stato degno di un grande partito. Nel senso che si sono usate inchieste o intercettazioni (per Crocetta addirittura intercettazioni fantasma) per regolare conti interni. La politica ha abdicato ancora una volta alla sua funzione, demandando le proprie questioni alla magistratura o al circuito dei media. Se la segreteria del Pd non è contenta di Crocetta, lo dica pubblicamente, chieda scusa ai cittadini per aver scelto o permesso che si scegliesse un amministratore a suo dire inetto, abbia il coraggio di promuovere una mozione di sfiducia, convinca la maggioranza dei propri deputati siciliani a votarla e si torni alle urne. Idem per Roma. Senza cercare una «giusta causa» come fossimo in una causa di lavoro. Ora poi senza articolo 18...