L'esperto di dismorfofobia e il ruolo dei social: “Richieste anche da minorenni”

Parla il chirurgo plastico ed estetico Mauro Barone, che ha ricevuto nelle scorse ore il premio internazionale Hans Anderl Award. La Toscana tra le regioni più coinvolte del fenomeno. “Serve fare attenzione tra mondo dei social e realtà”

Il chirurgo plastico ed estetico Mauro Barone

Il chirurgo plastico ed estetico Mauro Barone

Firenze, 11 aprile 2024 – La Toscana è una delle regioni più coinvolte dal fenomeno della dismorfofobia. Di che si tratta? E' la preoccupazione immotivata per un presunto difetto fisico e questo è naturalmente amplificato tantissimo dai social. Tra filtri, ideali di bellezza (oltretutto impossibili da raggiungere), ci sono sempre più persone che – per la ricerca di approvazione esterna – sviluppano una vera e propria malattia per l'aspetto fisico. E la dismorfofobia rischia di essere molto pericolosa. Tra i massimi esperti del settore c'è il chirurgo plastico ed estetico Mauro Barone. Barone, seppur ancora giovane se consideriamo la media del campo della medicina (è un classe 1988), ha già vinto numerosi premi e lavora anche all'interno di strutture importanti come il policlinico campus biomedico di Roma e nella clinica Mater Dei di Roma. Nelle ultime ore ha ricevuto la notizia della vittoria dell'Hans Anderl Award, il riconoscimento internazionale istituito da Euraps, la società europea di chirurgia plastica. Il premio celebra l'eccellenza nella chirurgia plastica in Europa e premia i risultati innovativi ottenuti nel campo della chirurgia plastica, ricostruttiva ed estetica. Giusto festeggiare perché, dice lui, “questo premio mi onora”. Ma è inevitabile parlare dei casi in aumento e allarmanti di dismorfofobia: “Sempre più spesso – afferma - mi capita di ricevere richieste di persone, anche minorenni, tramite messaggio privato e molte volte queste richieste non partono da difetti oggettivabili, ma sono il risultato di mode o trend del momento. La nostra responsabilità come specialisti in chirurgia plastica è quella di non assecondare questa tipologia di richieste”. Il mondo dei social media ha pesanti responsabilità: “E' necessario fare attenzione tra mondo dei social media e realtà. I social media molto spesso veicolano e promuovono ideali di bellezza irrealistici, presentando immagini ritoccate e filtrate che creano standard estetici difficilmente raggiungibili per la maggioranza delle persone. Questa tendenza può indurre gli utenti a confrontare il proprio aspetto con modelli impossibili da emulare, spesso risultato di filtri e strumenti di ritocco disponibili su molte piattaforme social, spingendo le persone a modificare le proprie foto per apparire 'perfette', dimenticando che la perfezione non esiste. Alcune persone cercano la loro autostima e la loro autovalutazione in base al numero di 'mi piace' e commenti positivi che ricevono sulle foto”. Il fenomeno è sempre più in aumento, in tutta Italia: serve attenzione.

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