NICCOLO' GRAMIGNI
Cronaca

Bruxelles, la mossa che piace. Vietato aumentare gli affitti: "Applichiamola anche qui"

La legge varata in Belgio trova d’accordo maggioranza e opposizione in Comune . Paulesu: "Bisogna investire di più nel settore dell’edilizia abitativa. Sfida complicata" . .

Dibattito aperto. sulla legge belga che mette un. tetto massimo al costo degli affitti

Dibattito aperto. sulla legge belga che mette un. tetto massimo al costo degli affitti

La legge di Bruxelles sul tetto agli affitti fa discutere. Nella capitale europea è in vigore dal primo maggio una legge che pone un limite del 20% all’aumento delle pigioni. Ma tale proposta è replicabile anche in una città come Firenze dove si assiste all’esplosione del costo degli affitti? L’assessore alle casa di Palazzo Vecchio Nicola Paulesu ritiene che il tema relativo all’emergenza abitativa riguardi ormai molti Paesi europei: in sintesi il suo pensiero è che un intervento comunitario è auspicabile ma ogni città ha la sua peculiarità.

"La riflessione è aperta sia a livello nazionale che in sede di commissione europea sui temi dell’housing – spiega l’assessore – Le amministrazioni si trovano di fronte a una sfida complicata dovendo individuare risposte per persone con esigenze diverse, non soltanto connesse con le dimensioni della povertà economica e dello svantaggio sociale, ma che riguardano tutte le fasce della popolazione, che sostengono con difficoltà i costi dell’alloggio, anziani soli, giovani professionisti all’inizio della carriera, famiglie monoparentali, gli studenti".

"Noi chiediamo da tempo – aggiunge Paulesu – un intervento normativo nazionale o comunitario mentre come Comune ci impegniamo su tutti i fronti come ad esempio su nuovi investimenti a lungo termine nel settore dell’edilizia abitativa, dando priorità alla carenza di alloggi pubblici e alla progressiva riduzione dei divari tra i paesi dell’Ue (politica di coesione per l’edilizia residenziale pubblica) e continuiamo con le azioni concrete che stiamo portando avanti, articolate in cinque punti essenziali: legge quadro sull’edilizia residenziale pubblica e sociale; assegnazione gratuita ai Comuni di immobili inutilizzati; rifinanziamento del fondo nazionale locazione; legge nazionale di regolamentazione delle piattaforme turistiche; misura nazionale per l’emergenza abitativa e le persone senza dimora".

In maggioranza ci sono numerosi punti di vista. È interessante quello di Caterina Arciprete di Avs-Ecolò. Secondo la consigliera "la misura adottata a Bruxelles, che limita gli affitti a un massimo del 20% sopra il valore di riferimento, risponde a una dinamica molto specifica di quella città: un mercato fortemente influenzato dalla presenza di una popolazione ad alta capacità di spesa, che spinge verso l’alto i canoni medi". Per Francesco Casini di Iv "la recente decisione di Bruxelles può essere letta non come una misura ideologica, ma come una scelta pragmatica, a patto che il limite sia temporaneo, proporzionato e basato su dati oggettivi". "È giusto che ci sia un regime normativo che regola gli affitti a fine abitativo – ha commentato Dmitrij Palagi di Spc – Occorre però ricordare che Bruxelles è già oggi una città a tratti esclusiva".

Niccolò Gramigni