MARCO
Cronaca

Le parole della posta del cuore

Marco

Vichi

Dopo 75 settimane

prendo congedo da questa rubrica settimanale, che mi ha concesso di scrivere su molti argomenti, assai diversi tra loro. È stata un’esperienza per me inaspettata interessante, che ho cercato di mandare avanti nel modo più serio possibile, ma anche mantenendo una scrittura il più possibile leggera. Scrivere quei "mercoledì" mi ha costretto a fare chiarezza su alcuni argomenti, mi ha permesso qualche piccolo sfogo, mi ha dato modo di osservare da vicino alcuni aspetti di Firenze, di gettare sguardi su argomenti importanti, mi ha consentito di raccontare piccole storie emblematiche, mi ha concesso la libertà di suggerire grandi scrittori ingiustamente dimenticati, bellissimi romanzi, grandi film. È stata una bella camminata nella foresta della vita con lo zaino pieno di parole. Ma adesso c’è un cambiamento: questa rubrica del mercoledì verrà sostituita da "Parole parole parole, la posta del cuore", voluta fortemente da Agnese Pini, la direttrice de La Nazione, e da me accettata con vero piacere ma anche con una certa apprensione, se non altro perché una rubrica del genere venne tenuta sulla rivista Epoca, negli Anni ’50, per circa un decennio, dalla grande scrittrice e mia "cara amica" (mi concedo di chiamarla così) Alba De Cèspedes. La sua rubrica s’intitolava "Dalla parte di lei", come uno dei suoi più bei romanzi, se non il più bello. A lei scrivevano soprattutto uomini, io non so cosa aspettarmi, ma cercherò di fare del mio meglio. Se lelettere" che riceverò su WhatsApp saranno molte, dovrò per forza scegliere, anche se con grande rammarico, perché sarei assai più contento di poter rispondere a tutti. Dunque eccomi qua, mi lancio in questa nuova avventura con qualche brivido sulla schiena, avendo come compagne di viaggio solo le parole, quelle che mi arriveranno e quelle che restituirò. Spero davvero, in questo dialogo diretto, di essere all’altezza della situazione. Dunque a presto, ci vediamo sempre di mercoledì su "Parole parole parole".