Saranno oltre 5.000 i volontari delle Misericordie d’Italia a partecipare al Giubileo del Volontariato, in programma a Roma domani e domenica, un appuntamento speciale nell’ambito del Giubileo della Speranza, dedicato a celebrare il servizio e l’impegno quotidiano di chi sceglie di prendersi cura degli altri. Nel movimento delle Misericordie è molto forte la presenza di Firenze e della Toscana. La prima Misericordia al mondo, fondata nel 1244 da San Pietro Martire, è attivissima ancora oggi nel capoluogo, sia nella sede storica di piazza del Duomo, che nelle sue sezioni distaccate.
Quello romano è "un momento che assume un significato ancora più profondo, mentre il pensiero e la preghiera di tutti i confratelli e le consorelle si rivolgono al Santo Padre e al momento che sta attraversando": si legge in una nota. Per rafforzare questo messaggio, nel pomeriggio di domani un gruppo di volontari delle Misericordie, guidati dal Correttore nazionale, monsignor Franco Agostinelli, vescovo emerito di Prato, si recherà in preghiera davanti al Policlinico Gemelli per recitare il Rosario e far sentire la vicinanza del Movimento a papa Francesco ricoverato nel reparto al decimo piano.
Durante il Giubileo del Volontariato, la Confederazione Nazionale delle Misericordie d’Italia sarà protagonista di due giornate ricche di iniziative rivolte sia ai confratelli e alle consorelle, sia alla cittadinanza, tra momenti di preghiera, formazione e assistenza sanitaria gratuita. "Con il Giubileo del Volontariato celebriamo il cuore della nostra missione, che da quasi otto secoli ci chiama a servire chi è nel bisogno - dichiara Domenico Giani, presidente delle Misericordie d’Italia, in passato responsabile della sicurezza del Santo Padre -. In un tempo attraversato da fragilità e incertezze, vogliamo essere segno concreto di speranza e prossimità, rinnovando, attraverso questo incontro, la forza di una testimonianza che si nutre ogni giorno di carità operosa e fede vissuta. È un momento per ritrovare il senso profondo del nostro essere volontari e, insieme, per guardare al futuro con rinnovata responsabilità verso le nostre comunità e verso chi soffre".