REDAZIONE FIRENZE

Le lezioni d’amore per la professione medica

Gli studenti a lezione dell’Ordine dei medici chirurghi e odontoiatri di Firenze. Per appassionarsi, capire il mestiere, gli onori e gli oneri di una professione che dà tantissimo a livello umano ma che è molto impegnativa. Al Teatro della Compagnia oltre 200 ragazzi delle quarte e quinte di Machiavelli, Castelnuovo, Michelangelo e Rodolico. Cinque lezioni nei ‘Percorsi per le competenze e l’orientamento e Curvatura Biomedica’ dell’anno 2022-2023: poi 31 gennaio, 21 febbraio, 21 marzo, l’ultima ad aprile-maggio. Pietro Dattolo, presidente dell’Ordine, confessa d’essere di parte (è normale). Descrive cosa significa essere medico: "E’ il mestiere più bello del mondo". Concetto ripreso da un promotore del progetto Federica Zolfanelli: "Lavoro bellissimo, emozionante. E’ ciò che vogliamo dire ai giovani". Zolfanelli si rammarica: "da anni la professione viene screditata. Non è giusto". Non è screditata dai partecipanti: sognano di guarire le persone. Ma servono impegno, dedizione, forza di volontà: il percorso della gloria riserva ostacoli di natura universitaria. Serve un’ottima preparazione. "Vero, è un percorso complesso – dice Linda Vignozzi, presidente del corso di laurea in Medicina e Chirurgia di UniFi –. Professione totalizzante per conoscenze scientifiche e sotto il profilo umano". Dal governo gli input per modificare l’accesso alla professione: "Abbiamo numeri uguali a quelli degli altri stati europei – dice Vignozzi –. Stiamo producendo medici idonei. La laurea in medicina e chirurgia è abilitante: dal giorno successivo si possono fare guardie, sostituzioni. La preparazione è fondamentale: se non formiamo bene i giovani pensando solo ai numeri alti, falliamo l’obiettivo". Obiettivo l’alta formazione: in questa professione gli errori possono costare cari. Oltre i numeri la preparazione: "Quest’anno, grande sforzo, ho fatto aumentare il numero di studenti che si possono iscrivere al corso – spiega Vignozzi – altra apertura, ma deve essere con i piedi per terra". La qualità prima del numero di matricola.

Niccolò Gramigni