
Gli investigatori mentre effettuano i rilievi nel punto in cui è stato ritrovato il corpo della 54enne di origini tedesche
di Stefano Brogioni
FIRENZE
Una pietra non parla, ma mai come in questo caso potrebbe rivelarsi fondamentale per dipanare il giallo della morte di Franka Ludwig, trovata cadavere l’altra mattina lungo un sentiero che da Castagno d’Andrea si dirige verso il monte Falterona, nel cuore del Parco nazionale delle foreste casentinesi. Lassù, dove nasce l’Arno, scorre adesso anche un mistero che, seguendo il corso del fiume, è approdato dritto al comando dei carabinieri di Borgo Ognissanti.
I militari del reparto operativo, assieme ai colleghi della sezione scientifica, coordinati dal pubblico ministero Andrea Cusani, stanno infatti raccogliendo ogni elemento per dettagliare meglio quella morte che, sin dai primi momenti dell’indagine, "non appare di tipo naturale", ma traumatica.
A cominciare da quel sasso, macchiato di sangue, rinvenuto vicino al corpo della Ludwig. Se le tracce ematiche potrebbero ragionevolmente appartenere alla donna(che da una prima ricognizione esterna risulta avere almeno un trauma alla testa), che quella mattina ha raggiunto il bosco di Castagno d’Andrea per una passeggiata al fresco, su quella pietra potrebbero esserci altre tracce genetiche, qualora fosse stata utilizzata come arma per aggredire la donna. Stesso discorso per alcuni arbusti di legno che, nel caso di un’aggressione, potrebbero essere stati usati a mo’ di bastone.
Sono dettagli che, anche se non porterebbero direttamente all’assassino ma comunque a un “ignoto“, farebbe imboccare agli inquirenti una strada ben precisa.
Diversamente, questa storia potrebbe prendere un’altra piega. Ugualmente tragica, ma più disegnata dal destino che dalla mano di un assassino.
Il fascicolo, assegnato al pubblico ministero Andrea Cusani, è stato aperto per omicidio ma intrinsicamente comprende ogni altra ipotesi: quella di un investimento stradale - con conseguente omissione di soccorso - o di un incidente, dalla dinamica comunque particolare. Da quel punto, infatti, passano anche camion di legnaioli. E Franca potrebbe essersi trovata lì anche molto presto, quando la luce non è perfetta.
Per questo, oltre alla scienza, applicata alle tecniche investigative, rappresenterà un momento chiave dell’indagine anche l’autopsia, il cui incarico non è stato ancora assegnato dal magistrato anche per le difficoltà a reperire i familiari in Germania. Il quesito a cui dovrà rispondere il medico legale - cioè spiegare in che modo è morta la donna - potrebbe essere formalizzato nelle prossime ore.
La condizioni ambientali in cui si sono trovati i carabinieri ad operare non sono le migliori, dal punto di vista investigativo: la zona è boscosa, i cellulari hanno poca linea, in quel punto non ci sono telecamere e non ce ne sono molte neanche lungo le strade che portano lì, alla fonte del Borbotto.
A scoprire il corpo della 52enne di origini tedesche è stata una donna che, alle 7.20 di mercoledì mattina, passava di lì con i suoi due cani.
In un altro punto del sentiero, c’era un’amica della Ludwig che l’aspettava per fare insieme un percorso famosissimo agli appassionati di trekking.
Franka, vestita in abbigliamento consono al programma della giornata, aveva con sé uno zainetto ma non i documenti. E’ stata l’amica a riconoscerla. Una delle prime ad essere sentita, assieme al compagno della tedesca.