Francesco
Gurrieri
Le corna fatte con la sinistra tornano al mittente. E’ uno dei passaggi che ci propone l’ultimo lavoro di Carlo Lapucci, fiorentinissimo linguista e antropologo che molti ci invidiano che, prima e più di Calvino, ha indagato sulla “fiaba”. Esce appunto questo ‘Breviario delle stregheElementi del magico quotidiano nel mondo attuale’ (Helicon). Nell’Introduzione, a proposito delle credenze popolari presenti ancor oggi, Lapucci taglia corto: "La superstizione non risparmia nessuno, né laici, né bacchettoni, né uomini, né donne, né giovani, né vecchi, e allinea nelle sue file il fior fiore dell’intelligenza e del potere: Tiberio, Nerone, Napoleone, Stendhal, Victor Hugo, d’Annunzio, Benedetto Croce, Mussolini, Hitler. Gli alberghi sopprimono i numeri 13 e 17 delle camere (…) Né sono tanti che oggi hanno il coraggio di sedersi in tredici a tavola". E di codesta via, l’autore analizza la ‘credenza’ (il gatto che cade sempre in piedi o il coccodrillo che piange dopo aver divorato un uomo), la magia, le varie forme di superstizione e il male non ritualmente augurato agli altri che torna su chi lo desidera; chi non ricorda che "gli accidenti son come le foglie: chi li manda li raccoglie"? Sono poi descritti e proposti con acribia gli strumenti e gli oggetti malefici (l’invidia, la jella, la maledizione, il malaugurio, il malocchio, la iettatura, il maleficio, la fattura, la pozione. Poi ancora le difese contro i malefici che vanno dallo ‘scongiuro’ (Toccare ferro, Toccarsi, Fare le corna) ai ‘portafortuna’, agli ‘amuleti’, ai ‘talismani’ e altro ancora. Né manca il “cerchio magico” (di cogente attualità), indicata come una "pratica usata dagli stregoni nell’evocazione dei demoni, degli spiriti infernali e delle anime dannate, al fine di stabilire un limite oltre il quale le forze maligne non possano avanzare".