
Firenze è 37esima per piste ciclabili: 12 metri ogni 100 abitanti
di Francesco Ingardia
e Rossella Conte
"La verità è che non si può più perdere nemmeno un centimetro di verde". Una città a metà del guado. Un 63esimo posto senza infamia e senza lode, con indicatori che fotografano un quadro con più luci che ombre. Chiaro, ogni dato va sempre contestualizzato col momento storico, economico, sociale e culturale che i fiorentini vivono in Riva d’Arno. Restano abbastanza inclementi le rilevazioni raccolte dal Sole24Ore nell’annuale classifica ‘Ecosistema Urbano’, giunta alla 31esima edizione. La graduatoria sulla “città più verde d’Italia” basata sul rapporto di Legambiente e Ambiente Italia sui 20 parametri che fotografano le perfomance ambientali di 106 città capoluogo in 5 macroaree: aria, acqua, rifiuti, mobilità e ambiente. Ebbene, Firenze resta inglobata nella pancia della classifica, al 63esimo posto. Dieci in meno rispetto all’anno 2023. Che dicono i freddi numeri? Firenze è all’87esimo posto per concentrazione media annua di biossido d’azoto, 57esima per consumi di acqua potabile (con 141 litri per abitante al giorno) e 62esimi per dispersione della rete idrica.
Maglia nera invece per vittime della strada (104esimo e penultimo posto con un tasso di 8,4 morti o feriti ogni mille abitanti). Non va meglio sul fronte dei rifiuti prodotti (95esimo posto con 625 chili prodotti l’anno pro capite), raccolta differenziata (80esimo posto con il 55,7% sul totale prodotto) e 78esimi in classifica per solare pubblico. Fronte mobilità ogni 100 abitanti, quinto posto per metri quadri di Ztl, settimo per tasso di motorizzazione (55 auto circolanti), 12 metri di piste ciclabili che valgono il 37esimo posto, ottavo per passeggeri del Tpl (nel rapporto su base annua tra viaggi e abitanti pari a 224). Il capitolo del verde merita una menzione a parte. Tra i capoluoghi più virtuosi si distinguono la regina Reggio Emilia, ma anche piazze come Forlì, Treviso, Bolzano, Pordenone, Mantova, Cremona e la sorpresa Bologna, per la prima volta tra le primissime.
E Firenze? Di nuovo, a metà classifica: 49esima per verde totale (26,7 metri quadrati di verde in rapporto agli abitanti), 45esima per numero di alberi (21,4) ogni 100mila abitanti in aree di proprietà pubblica, 40esima per trend del consumo di suolo (con una variazione di consumo pro capite pari a 6,4 metri quadri in rapporto ai residenti). Settimi, buona notizia, per isole pedonali con una superficie stradale pedonalizzata di 116 metri quadrati per abitante. "In questi anni abbiamo pensato a cementificare la città, a costruire alberghi, student hotel e così via senza pensare alle conseguenze che ci sarebbero state dal punto di vista demografico e ambientale - il pensiero di Mariella Zoppi, architetto e paesaggista -. E’ il tempo di fare una scelta: Firenze vuole diventare un lunapark o essere una città in cui i suoi abitanti possano convivere con un turismo organizzato in modo efficiente?". Secondo Zoppi, i dati mettono in risalto problemi cronici irrisolti come lo smog e il consumo di suolo. "Manca una logica complessiva. Per esempio la tramvia, da un lato porterà tante persone a lasciare l’auto a casa ma dall’altro, con il restringimento delle carreggiate, non farà altro che creare maggiori ingorghi ed allungare i tempi di percorrenza delle strade incrementando quindi i livelli di inquinamento". Per Zoppi c’è anche un problema legato all’overtourism "perché se il numero di "abitanti" mordi e fuggi aumenta in modo esponenziale aumenta anche il consumo di acqua e la produzione di rifiuti". A incidere negativamente sulla situazione fiorentina anche l’estate torrida e lunga che "ha creato una cappa peggiorando la qualità dell’aria".