L’aut-aut di Sinistra Italiana al Pd: "Con Iv nessuna compatibilità". E ora la coalizione è a rischio

Diana Kapo, segretaria provinciale di Sì, oggi incontrerà i Democratici per un chiarimento "Siamo stufi dei balletti. Creiamo un’alleanza seria, altrimenti ognuno per la sua strada" .

L’aut-aut di Sinistra Italiana al Pd: "Con Iv nessuna compatibilità". E ora la coalizione è a rischio

L’aut-aut di Sinistra Italiana al Pd: "Con Iv nessuna compatibilità". E ora la coalizione è a rischio

di Niccolò Gramigni

FIRENZE

"Un giorno è ‘Renzi sì’, poi è ‘Renzi no’. Siamo stufi di questo ‘balletto’ a cui stiamo assistendo ormai da settimane. Noi non siamo un partito da tutte le stagioni e per tutte le coalizioni". Lo sfogo della segretaria provinciale di Sinistra Italiana Diana Kapo, a poche ore dall’incontro decisivo di oggi col Pd, è un’abile mossa mediatica che mette pressione ai Dem. "Vogliamo dall’incontro col Pd una risposta chiara", afferma Kapo. E nubi si addensano sulla coalizione di centrosinistra che ha scelto di appoggiare con tenacia Sara Funaro.

Sinistra Italiana si fa forza del documento sottoscritto da tutti i membri della coalizione dove si afferma che gli ingressi devono essere approvati all’unanimità. E su Matteo Renzi e Iv l’unanimità non c’è. Il punto è che il Pd, sottotraccia e nonostante gli attacchi incrociati, continua a parlare con Iv cercando una mediazione, perché trovarsi in un eventuale ballottaggio con Renzi non alleato non sarebbe proprio il massimo della vita. E quindi che si fa? "I balletti ci hanno stufato e stiamo perdendo parecchio tempo – avvisa Kapo -. Se qui si ha intenzione di creare una coalizione seria intorno a Funaro bene, se invece si deve continuare a dire ‘Renzi sì, Renzi no’, allora noi non ci stiamo. Io rimango sconcertata e su Iv siamo sempre stati chiari: Saccardi ha presentato la sua candidatura, di che si sta ragionando? Saccardi è candidata e noi abbiamo la nostra. Se ci si candida, ci si candida anche perché il cittadino è già disorientato per tutta la frammentazione che c’è".

C’è anche la questione, seppur in secondo piano, dei nuovi ingressi delle liste di Anima Firenze e del movimento Centro e Kapo ribadisce che "a decidere è la coalizione". Ed è evidente che il messaggio non è certo rivolto a Giovanni Fittante di Anima Firenze e a Fabrizio Manfredini di Centro (dove tra l’altro si è dimesso da presidente onorario Niccolò Pontello perché non condivide l’appoggio al Pd). Il riferimento è ancora a lui, Matteo Renzi, una sorta di fantasma che aleggia ancora nelle stanze del Pd e di Palazzo Vecchio. Per il Pd a metterci la faccia è il segretario cittadino Andrea Ceccarelli e le sue dichiarazioni non sono di circostanza: "Io Sinistra Italiana non voglio perderla. Voglio che la formazione base della coalizione rimanga. Domani (oggi per chi legge ndr) ci vedremo con Si e spero di chiarire, spero che si possa stare più tranquilli".

E quando gli si chiede di Iv, Ceccarelli dice "che al momento non c’è niente di nuovo". Non mente: il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani si muove per ricomporre la frattura, i dialoghi vanno avanti, le candidature pure ma si dice sempre "in politica mai dire mai" (vedi Stefania Saccardi). Il problema è che le richieste di Renzi per la prossima amministrazione - il vicesindaco, almeno un assessore e la presidenza di una partecipata - per ora non trovano riscontro, così come pesa il burrascoso rapporto tra il leader di Iv e il sindaco uscente Dario Nardella. È una vera partita a scacchi.

La sensazione è che alla fine possa essere davvero Sinistra Italiana a valutare un’uscita dalla coalizione. "Li aspettiamo a braccia aperte", ripete il candidato della Sinistra (ovviamente eccetto Si) Dmitrij Palagi che nel frattempo continua il dialogo con Tomaso Montanari. L’epoca delle trattative non è affatto terminata e per i caffè, che tanto vanno di moda, c’è sempre tempo.